Bovalino da troppo tempo vive in un assoluto “caos viabilità”.
Parcheggi selvaggi sulle vie principali e in prossimità degli incroci, o addirittura sui marciapiedi, continuano a tenere in ostaggio un’intera comunità.
Le condizioni sono aggravate dalla mancanza di segnaletica, anche sulle strade dove il comune è già intervenuto con il ripristino del manto stradale e dei marciapiedi.
La situazione provoca enormi disagi alla circolazione dei veicoli e ancor più ai pedoni, in particolare ai disabili, costretti agli slalom tra le auto in sosta e senza alcuna indicazione.
E’ indispensabile effettuare maggiori controlli per scongiurare comportamenti di diffusa illegalità che in alcuni casi potrebbero configurare un reato penale
Costringere il pedone, il proprietario di un negozio e/o di un’abitazione a tollerare alcuni parcheggi sui marciapiedi, soprattutto quando viene bloccato il passaggio e ostruito l’accesso, integra gli estremi della violenza privata.
I problemi della viabilità oltre che ai parcheggi selvaggi e alla violazione delle comuni regole di prudenza dettate dal codice della strada, sono legati anche all’assoluta mancanza di interventi strutturali per il miglioramento delle condizioni di circolazione di veicoli e pedoni e di adeguata segnaletica che consenta un ordinato scorrimento del traffico ed eviti gravi incidenti che, purtroppo, in alcuni punti sono molto frequenti.
Mi auguro che l’Amministrazione comunale intervenga per trovare soluzioni in tempi brevi e rendere Bovalino un paese vivibile.
Ad esempio si potrebbe partire dall’apposizione immediata della segnaletica orizzontale e verticale per la mobilità delle persone invalide e di quella che regolamenta i parcheggi.
Poi, riprendere il progetto del Piano del traffico su cui, durante l’amministrazione guidata da Zappavigna, aveva lavorato una commissione formata da esperti.
Purtroppo da allora nessuno ha ritenuto una priorità la regolamentazione del traffico urbano e il diritto alla mobilità dei cittadini.
Componente Assemblea Nazionale di F.d.I
Avv. Giuseppe Serranò