Una buona amministrazione deve avere l’obiettivo primario di operare per il bene comune. Per questo non basta la “buona volontà” e l’impegno, ma è necessaria la conoscenza in materia di leggi e la certezza di potersi avvalere di un team dirigenziale con capacità professionali di indubbio valore. La trasparenza e l’onestà fanno sì che un paese possa respirare e guardare con fiducia al futuro. La premessa perché del degrado idrogeologico di Bovalino, del depuratore consortile, delle problematiche dei valloni che puntualmente sono causa di allagamenti e laceranti ferite per i cittadini e le attività commerciali ed artigianali si è fatto sempre un gran bla, bla, bla … ma nessuno mai ha affrontato in modo energico il problema. Ci sta pensando questa “nuova” Commissione Straordinaria (Caccamo-Pastorelli-Poletti) che con pazienza, passione e competenza hanno preso a cuore le sorti di una cittadina commissariata per infiltrazione mafiosa che ha bisogno di tanta informazione e tanta trasparenza per conoscere le vere problematiche, le risorse che occorrono per sanare le situazioni e la consapevolezza di tutti che le “parole” non bastano e che si deve passare alle proposte concrete ed alla realizzazione delle opere. L’approvazione del progetto preliminare denominato “Mitigazione del rischio idrogeologico ed idraulico del Torrente Malachia” preceduta da una relazione tecnica del 30.11.2016, predisposta dal responsabile dell’Ufficio di Protezione Civile del Comune e trasmessa alla Protezione Civile Regionale, descrive il fenomeno di inondazione del Torrente Malachia ed il numero di abitanti potenzialmente a rischio. Questo studio costituisce fondamentale ed imprescindibile presupposto per consentire al Comune di accedere ad una futura programmazione di risorse finanziarie attraverso l’inclusione del progetto stesso nel Repertorio Nazionale degli Interventi per la Difesa del Suolo, gestito dal Ministero dell’Ambiente (Re.N.D.is). Dagli incontri svoltisi in questi giorni con l’Autorità di Bacino Regionale è emerso che “il Comune di Bovalino, ancorchè colpito da eventi alluvionali negli anni pregressi, non risultava inserito in alcuna programmazione ed, in particolare, il Torrente Malachia non risultava neppure contemplato nella mappature del Piano per l’Assetto Idrogeologico (P.A.I.)”. Dal ricorrente scenario di rischio idraulico è partita la motivazione che ha portato ad inserire il Torrente Malachia nel “Quadro per la valutazione dei rischi di alluvione” e nelle specifiche mappe della pericolosità e del rischio di alluvione del redigendo P.A.I. 2016. Il progetto di che trattasi – che è stato sviluppato a seguito di verifiche in loco da parte dei tecnici comunali unitamente ai funzionari della Protezione Civile Regionale – analizza le cause ed individua gli interventi necessari alla risoluzione delle gravi criticità insistenti nell’asta fluviale; in particolare, il ponte della Via Dromo che presenta un’altezza insufficiente alla portata di piena del fiume, la sezione dell’alveo, ridotta per la realizzazione di infrastrutture viarie ed inadeguata alla portata del torrente, i muri di argine, ormai vetusti, che non presentano una altezza adeguata, le sezioni originarie dell’alveo in corrispondenza dei due ponti ubicati a valle – sulla SS106 e sulle ferrovie- che sono state dimezzate per la realizzazione di un sottopassaggio viario. E’ evidente che i rischi derivanti dalle criticità appena esposte potranno trovare soluzione idonea solo attraverso la realizzazione delle opere idrauliche previste nelle soluzioni progettuali individuate nel progetto redatto da questo Ente, il cui importo è stato stimato in oltre tre milioni di euro”. (Da sinistra: Pastorelli, Caccamo, Poletti).
Domenico Agostini