Parte il confronto elettorale. Inziano le danze. Giorno 11 giugno Bovalino va alle urne per esprimersi sulla scelta del sindaco e del consiglio comunale. “Danze” è un modo di dire, beninteso, perché si tratta, per il momento, di musica di “intrattenimento”, soft, d’ascolto; non per ballare. Al centro della pista. in stretto ordine alfabetico: Francesco Gangemi, Vincenzo Maesano, Alessandra M. Polimeno e Francesco Zappavigna. Manca qualcuno ? Dalla musica che giunge alle orecchie ed al “cuore” sembra di no, ma sono in molti a sostenere il contrario. Se alla musica aggiungiamo la voce e il coro e quindi il colore e dunque il gesto, Bovalino parteciperà e vivrà il teatro, non quello dell’ “assurdo” di ammendoliana memoria. Il palcoscenico è una foto con al centro la brutta costruzione circolare del municipio che ha però un apparato dirigenziale ridotto, due soli vigili urbani e personale qualificato ma pronto al pensionamento. Per sceneggiatura un debito pubblico che non si riesce a qualificare e le criticità, anche se la Commissione straordinaria composta da Caccamo-Pastorelli-Poletti fatto di tutto per arginare quanto è stato possibile ad affrontare seriamente problematiche quali il dissesto idrogeologico (valloni), la rete fognaria che come è noto ha bisogno di sei stazioni di sollevamento per trasferire i liquami in contrada Sant’Antonio di Bianco mentre le tubazioni non sono adatte a contenere i liquami provenienti dai quattro comuni e che sistematicamente da vent’anni in prossimità delle fiumare Bonamico e Careri di rompono causando la fuoriuscita di milioni di metri cubi di liquami che sversano a mare rendendo pericolosa pericolosa vivibilità ittica e la balneabilità, coinvolgendo la Commissione come era giusto fare, e lo hanno fatto, la Regione Calabria per far entrare l’opera tra quelle delle “macrourgenze”, per non parlare del quotidiano (il bando per la raccolta differenziata), le strade, il traffico urbano reso più agibile grazie alla collaborazione ed alla sensibilità del tenente colonnello Pasqualino Toscani comandante del Gruppo Carabinieri di Locri e dei volontari dell’Arci pesca. Questo e tanto altro per un territorio molto vasto che conta 6.579 elettori suddivisi in: 3.108 maschi e 3.471 donne e una popolazione che è sulla soglia dei 10.000 abitanti. Cosa faranno i quattro o forse cinque candidati a sindaco ed i 48 o 60 candidati a consiglieri ? Si daranno “battaglia” a suon di comizi e passeggiate colorate con o senza cartelli lungo le strade storiche (abbiamo notizia che saranno sistemate la settimana prossima) di Bovalino ? Se la prenderanno con il “passato” prossimo e remoto o faranno delle proposte concrete di come risolvere i problemi, dopo aver trovato però gli euro per iniziare la bonifica ? E le assunzioni ? La pianta organica ? Le risorse idriche ? Ed il costo dell’acqua alla Sorical ? Ed i debiti fuori bilancio da pagare ? Gran brutta gatta da pelare per il nuovo esecutivo che uscirà dalle urne il 12 giugno. Che fare ? Bisogna coalizzarsi. Non quattro liste, ma tre. meglio due. Ma anche questo, si sa, diventa difficile quando non si riesce a confrontarsi serenamente ad a trovare un accordo sul programma ma ancora di più su quello che c’è da fare e sul come farlo. Parafrasando il “mito della biga alata” (Fedro, Platone) la biga deve essere esclusivamente diretta verso il bene comune, un luogo non metafisico ma l’anfiteatro dove risiedono i veri e palpitanti problemi problemi delle città. E se l’auriga (il sindaco) non sarà il migliore, i cavalli di diverso colore tenderanno ad affrontare le “idee” e quelli bianchi faranno fatica a guardare il futuro per mettere a governo le conoscenze acquisite. Ed allora non c’è che augurarsi che i quattro “cavalli” si mettano in riga e decidano serenamente come costruire il futuro per i nostri figli, collaborando insieme. E’ l’augurio sincero che possono fare i bovalinesi (che siano nativi di Tramutola in provincia di Potenza o di Firmo in provincia di Cosenza o come da trent’anni accadde bovalinesi nati negli ospedali di Locri, Melito, Cinquefrondi, Reggio, Vibo, Bologna)
Domenico Agostini (Il quotidiano del Sud)