di Gianluca Albanese da lentelocale.it
BOVALINO – «La decisione di deliberare il dissesto del Comune è frutto di colpevole superficialità e sulla stessa pende un ricorso che potrebbe smentire, in caso di accoglimento, quanto dichiarato dal sindaco in occasione di una conferenza stampa».
La capogruppo di Nuova Calabria in consiglio comunale Sandra Polimeno e il presidente dell’omonima associazione culturale Bruno Squillacinon hanno usato mezzi termini nel corso della conferenza stampa indetta per questo pomeriggio nella sede gremita di militanti e simpatizzanti.
Una conferenza stampa convocata dopo il diniego del presidente del consiglio comunale (e motivata dal capogruppo di maggioranza Sacco) alla richiesta di un consiglio comunale aperto su temi che Polimeno e Squillaci reputano «Di assoluto interesse pubblico».
Nella sua lunga introduzione ai tanti temi trattati, la Polimeno si è soffermata sul ruolo dell’opposizione in consiglio comunale «Che dev’essere – ha detto – di stimolo e di controllo dell’azione dell’amministrazione comunale, basata sui documenti che vengono prodotti, e non è ammissibile che ci sia sempre un pregiudizio nei confronti delle istanze portate avanti dalla minoranza. Noi apportiamo i nostri contributi, come è stato in occasione della revisione dei regolamenti, compresa l’integrazione del regolamento del premio letterario “Mario La Cava” e della commissione Pari Opportunità e, tanto per citare un esempio, se oggi esiste una navetta che da Bovalino conduce i passeggeri alla stazione di Rosarno e all’aeroporto di Lamezia è sopratutto grazie all’impegno della minoranza. Quella minoranza che il sindaco vorrebbe cancellare, arrogandosi pure il diritto di interpretarne il pensiero, quando noi abbiamo sempre fatto mettere a verbale dal segretario comunale ogni nostra decisione, compresa quella di abbandonare i lavori del consiglio comunale. Il primo cittadino ci definisce affini alle amministrazioni del trentennio passato, quando su quei banchi sedevano, oltre allo stesso attuale sindaco, molti congiunti degli amministratori presenti: deve parlare della situazione odierna e noi, come opposizione, abbiamo fatto diverse segnalazioni al prefetto su molte situazioni clamorose, come l’approvazione del bilancio parificato oltre il termine perentorio fissato dalla legge, ricordando come il rischio di scioglimento del civico consesso sia sancito dal Testo Unico degli Enti Locali. Avevamo chiesto di condividere l’analisi della massa debitoria passiva prima di dichiarare il dissesto, e le motivazioni addotte dal capogruppo di maggioranza Sacco, che parla di amministrazione aperta al dialogo e di clima sereno nella politica cittadina sono poco credibili: basti pensare che la nostra richiesta di un confronto aperto in consiglio comunale è stata rigettata e non ci sono stati concessi nemmeno dei locali per svolgere la nostra attività politica nel palazzo municipale con i dovuti spazi e con la dovuta riservatezza, come sancito dal regolamento che disciplina il funzionamento del consiglio comunale. Invece no. Tutto questo ci è stato negato, e l’amministrazione non ha avuto nemmeno il garbo d’invitarci alla commemorazione del compianto brigadiere Marino, ignorando altresì tutte le segnalazioni fatte sulle inefficienze di Locride Ambiente nella raccolta dei rifiuti, la manutenzione delle strade e così via».
L’analisi delle questioni che Nuova Calabria avrebbe voluto portare all’attenzione del consiglio comunale aperto che era stato richiesto (e negato) è toccata a Bruno Squillaci, che con dovizia di particolari tecnici e in maniera assai approfondita (anche con l’ausilio di diapositive) è durata oltre un’ora.
«Partiamo – ha detto Squillaci – dalla relazione d’inizio mandato di questa amministrazione, che invece di essere un documento tecnico teso a fotografare la situazione dell’Ente in avvio di consiliatura, è stata caratterizzata dal taglio eminentemente politico che ha voluto dare l’amministrazione Maesano. Non hanno inteso rimodulare quel piano di riequilibrio che risale al 2013 – ha proseguito Squillaci – i cui contenuti non lasciavano per nulla presagire la necessità di dichiarare il dissesto, così come la commissione straordinaria aveva inteso dimostrare. Basti pensare che prima della dichiarazione di dissesto, sono stati deliberati numerosi atti di spesa, senza mai fare ricorso ad anticipazioni di tesoreria per reperire i fondi necessari. Dichiamoci la verità: il dissesto è stato un fulmine a ciel sereno e costituisce una scelta meramente politica e non la conseguenza ineluttabile di dati oggettivamente riscontrabili. Basti pensare che a oggi non è noto il numero dei creditori che si sono insinuati nella massa passiva: di certo si sa solo che il principale creditore (per la fornitura d’acqua potabile), ovvero la Regione Calabria, non l’ha fatto. Servivano atti di coraggio come quelli del sindaco di Napoli De Magistris, che sta facendo i salti mortali per evitare il dissesto del suo Comune che come sempre avrebbe conseguenze assai dannose per i cittadini e invece ho la sensazione che il sindaco e i suoi abbiano tenuto una condotta a dir poco pilatesca».
Proiettando documenti ufficiali, video dei consigli comunali e anche numerosi “post” su facebook degli attuali amministratori, Squillaci, che ha accusato l’attuale maggioranza «Di dedicarsi troppo ai social network e poco al bene comune» ha ribadito i concetti espressi dalla Polimeno a proposito dell’approvazione tardiva del bilancio stabilmente riequilibrato e sulla questione rifiuti ha puntato l’indice contro l’amministrazione «Che – ha detto – a fronte delle inefficienze palesate da Locride Ambiente ha fatto ricorso al potere sanzionatorio col contagocce».
Prima di sottoporsi alle domande dei numerosi giornalisti presenti, Squillaci ha altresì accennato alle altre questioni in campo, come il diritto allo studio, l’allerta meteo e l’attenzione per il territorio e la viabilità.
Da segnalare, infine, che la conferenza stampa odierna era stata convocata la prima volta un paio di settimane fa insieme all’altro gruppo di opposizione. All’epoca non si tenne per l’improvvisa emergenza che colpì un congiunto di Squillaci; è stata recuperata oggi, ma senza la partecipazione della compagine consiliare capeggiata da Gangemi.