Quando «la superficialità e la non professionalità fanno sì che una vita umana smetta di vivere». È il filo conduttore dell’articolata nota-denuncia sulla morte del 66enne Giuseppe Amante di Bovalino, deceduto lo scorso 12 dicembre al Grande ospedale metropolitano di Reggio, che l’altro ieri la sua famiglia ha inteso rendere pubblica.

«Sono questi inspiegabili casi – ha dichiarato ieri il segretario territoriale dell’Uil Fpl, Nicola Simone- che preoccupano fortemente anche perché creano sconcerto nell’opinione pubblica venendo etichettati come malasanità».

L’articolo completo sulla Gazzetta del Sud, edizione di Reggio