Ben 274 feriti, dodici dei quali a causa dell’uso di armi da fuoco e gli altri per i fuochi d’artificio; 49 le persone che hanno dovuto essere ricoverate in ospedale; e, purtroppo, anche un morto, si tratta di una 45enne di Afragola raggiunta alla tempia da un colpo d’arma, si teme esploso proprio da un familiare durante i festeggiamenti.
È il “bollettino di guerra” della notte di capodanno appena trascorsa e rilasciato da una fonte più che affidabile, quella cioè del Dipartimento di Pubblica sicurezza che evidenza quest’anno un aumento dei casi di feriti per i botti rispetto allo scorso anno, in cui i feriti furono invece 180 (circa un terzo in meno), con 48 ricoveri.
Un incremento che si conferma, ahinoi, anche per i minorenni che hanno subito lesioni e che sono stati 64 rispetto ai 50 del 2023.
Entrando ancor più nel dettaglio, la proiezione dei dati sui feriti gravi ha registrato anch’essa un aumento, in quanto ci sono stati due casi con prognosi superiore ai quaranta giorni, per ferita d’arma da fuoco, rispetto a uno dell’anno precedente; mentre sono stati 25 quelli con stessa prognosi ma dovuti ai fuochi d’artificio, rispetto ai 10 del 2023.
Infine, il numero dei feriti lievi ha fatto registrare lo stesso dato dello scorso anno, ovvero dieci casi con prognosi inferiore o uguale ai quaranta giorni, per ferita d’arma da fuoco, mentre dai 159 casi dovuti ai fuochi d’artificio si è passati agli attuali 232.
Ancora una volta gli episodi più gravi devono essere ricondotti all’uso scorretto di prodotti pirotecnici, spesso illegali. Quanto a quest’ultimi, inoltre, il Dipartimento rileva come le patologie tipiche prodotte dalla loro esplosione si confermino essere i traumi alle mani e al volto; frequenti le lesioni ai bulbi oculari e le fratture o amputazioni di dita e falangi.
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