“Rispondiamo con i fatti alle farneticazioni di un tale Mangialavori, sconosciuto senatore della Repubblica eletto in Calabria. Della sua impalpabile presenza nella legislatura in atto non si coglie segno tangibile da nessuna parte, se non per difendere l’operato assai discutibile del presidente-commissario Occhiuto, che tra le tante altre follie ha siglato un accordo con i medici di base sulle prime dosi di vaccino anti-Covid. Assieme al vice presidente nazionale del Codacons, Coordinamento di Associazioni per la Tutela dell’Ambiente e dei Diritti di Utenti e Consumatori, Francesco di Lieto, ho presentato un esposto al Procuratore Regionale della Corte dei Conti, alla Procura della Repubblica di Catanzaro Agli Ordini dei Medici della Calabria proprio chiedendo di verificare ogni profilo di illiceità in merito a questo accordo con cui vengono dirottati fondi destinati alla sanità pubblica con l’intento di incentivare medici di base e pediatri alla campagna di vaccinazione”. E’ quanto afferma la senatrice Bianca Laura Granato che assieme al Codacons ha depositato un esposto sull’accordo siglato dal presidente Occhiuto con i Medici di Medicina Generale ed i Pediatri di libera scelta che di fatto istituisce “bonus economici” per incentivare la vaccinazione.
“Il Presidente della Giunta Regionale della Calabria, Roberto Occhiuto, con il DCA n. 133 del 27 dicembre 2021, in qualità di Commissario ad acta per l’attuazione del Piano di rientro dai disavanzi del settore sanitario della Regione Calabria, ha stanziato 12,6 milioni di euro per la stipula di protocolli d’intesa con i Medici di Medicina Generale ed i Pediatri di libera scelta, per “incentivare” le vaccinazioni anti sarscov-2. Dette somme – si legge nella premessa dell’esposto presentato da Granato e Codacons – trovano copertura sull’Azione 9.3.6.bis del POR Calabria FESR – FSE 2014/2020 fino alla concorrenza di risorse finanziarie pari a 12.600.000 di euro. Praticamente fondi “dirottati” per la remunerazione delle inoculazioni effettuate dai medici di base ovvero dai pediatri – si legge nell’esposto -.
Nel citato DCA vengono previsti una serie di “bonus economici” che variano da 25 euro, se l’inoculazione è una prima dose, a 6,16 euro oltre ad ulteriori incentivi laddove le vaccinazioni vengano eseguita a domicilio. A ciò si aggiunge come appaia deontologicamente vietato ricevere danaro che rischia di minare l’indipendenza del Medico. A tal uopo si rammenta come l’art. 30 del Codice deontologico prevede condizioni di conflitto di interessi per “prescrizione terapeutica e nei rapporti nonché con la pubblica amministrazione” prevedendo, espressamente, che “i Medici non devono accettare elargizioni o altre utilità che possano limitare l’appropriatezza delle proprie decisioni inerenti all’esercizio professionale.”. Solo a titolo esemplificativo, la Circolare 0035309-04/08/2021 avente ad oggetto “Certificazioni di esenzione alla vaccinazione anti-COVID-19”, demanda ai Medici di base ed ai Pediatri la valutazione “secondo scienza e coscienza” sulla non vaccinabilità dei loro pazienti. Sicchè offrire danaro ai Medici di base ed ai Pediatri per incentivare la campagna vaccinale appare integrare estremi di reato, soprattutto se tale azione – attraverso il “dirottamento” di fondi pubblici – viene accompagnata da un clima da caccia alle streghe con un Presidente di Regione che lancia si avventura espone al pubblico disprezzo chi per patologie pregresse; per consiglio del proprio medico ovvero per mancanza di formale prescrizione, non si è esposto al trattamento sanitario della vaccinazione”.
La senatrice Granato, quindi chiede all’Ufficio di Procura di attivarsi per “verificare ogni profilo di illiceità nelle condotte sopra descritte ed accertare tutte le responsabilità in quello che appare una distrazione di fondi pubblici ed una coartazione (e, comunque, una illegittima intromissione nella sfera professionale) della libera determinazione dei Medici di base e dei Pediatri affinchè seguano le indicazioni del potere politico e, quindi, si proceda nei confronti di tutti i soggetti ritenuti responsabili, per tutti i reati che saranno riscontrati dall’Autorità procedente; che gli Ordini professionali valutino quanto esposto ed assumano ogni dovuta iniziativa tesa a garantire l’imparzialità dei Medici e garantire ai Cittadini che le prescrizioni avvengano soltanto secondo “scienza e coscienza”.