“Quella del Ministero ci sembra una soluzione equilibrata e ragionevole, per dare avvio alla bonifica del progetto stralcio ed al contempo rimettere all’ente che ha posto il vincolo allo smaltimento fuori regione la scelta finale. Il decreto fa questo dopo aver richiesto un supplemento di istruttoria sulla eventuale disponibilità di impianti idonei a ricevere tali rifiuti pericolosi, anche all’estero”.

Lo afferma il commissario al Sin di Crotone-Cassano-Cerchiara, Emilio Errigo, riferendosi al decreto adottato dal dicastero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica dopo la conferenza decisoria alla quale hanno preso parte tutti gli enti interessati agli interventi di riparazione del danno ambientale nell’ex area industriale pitagorica.

Errigo ribadisce che gli accertamenti effettuati in tutta Italia per ricercare una discarica idonea ad accettare i rifiuti prodotti dalle attività di bonifica, hanno avuto tutti un esito negativo, e che pertanto un ultimo tentativo va fatto all’estero anche se, precisa il commissario, in caso anche qui non si dovessero trovare soluzione, “si dovrà comunque tener conto dei limiti imposti dalla normativa vigente, anche in ambito comunitario”.

“Ciò detto – sbotta poi Errigo – per mia esperienza, i ricorsi sbandierati sui giornali in genere sono ispirati a visioni politiche e di opportunità piuttosto che da ragioni e presupposti di diritto. E sono lontani dalla buona e corretta gestione della cosa pubblica, mossi invece da interessi diversi ispirati a istanze dal sapore populista”.

“Pur non entrando nelle polemiche tra enti di governo centrale, locale e regionale” il commissario ribadisce ancora che i rifiuti della discarica ex Pertusola vadano rimossi con urgenza “da dove giacciono da decenni” e che è sempre possibile, che tra un ricorso al Tar e una conferenza di servizi”, l’impianto di Crotone venga saturato con rifiuti speciali e pericolosi provenienti da altre regioni, mentre quelli dell’area ex Pertusola “resterebbero irragionevolmente e incomprensibilmente lì, abbancati in mezzo alla spiaggia e al porto di Crotone”.

Errigo rammenta quindi che il suo compito “impresso a chiare lettere nella legge istitutiva dei commissari straordinari e nel decreto di nomina”, sia quello di accelerare questo percorso e “rimetterlo in linea qualora esca fuori dai binari”.

“Non mancherò quindi, di adottare gli atti di competenza, eventualmente anche esercitando i poteri sostitutivi di tutti gli organi e di tutti gli enti coinvolti, per perseguire l’obiettivo assegnato” continua.

“Non è comprensibile in diritto, la generalizzata possibilità offerta al mercato dei rifiuti speciali pericolosi, di conferire presso l’impianto esistente e funzionante a ritmi crescenti di Crotone e che permette a chiunque lo desideri di trasportare e conferire rifiuti pericolosi da dentro e fuori la Regione Calabria mentre si vorrebbe continuare, irragionevolmente e incomprensibilmente, a non consentire e permettere, a chi è obbligato per legge, di adempiere a quanto previsto, provvedendo a mettere in sicurezza ambientale con il trasferimento e conferimento, quelle limitate quantità di residui storici dei processi industriali, caratterizzati quali pericolosi, giacenti da molti decenni in mezzo alla spiaggia del mare di Crotone”, conclude Errigo.