di Elia Fiorenza – Come tradizione vuole, fervono i primi preparativi relativi ai festeggiamenti annuali in onore della Madonna della Grotta di Bombile. Il tradizionale pellegrinaggio a piedi da Cittanova, Molochio e da tutto il territorio della provincia reggina, avviene ogni anno nella notte del 30 Aprile. Gruppi di pellegrini partono dalla Piana di Gioia Tauro e, attraversando sentieri di montagna e fiumare giungono a Bombile la mattina dell’uno maggio. Il tragitto è di circa 30 km ed è caratterizzato da soste rituali, campeggi all’aperto e attraversamento del borgo di Antonimina. Giunti alle porte di Bombile i fedeli riposano prima di porgere il saluto rituale alla statua marmorea del Gagini (1509), attualmente custodita nella chiesa parrocchiale dello Spirito Santo di Bombile, a seguito alla frana che il 28 maggio 2004 ha fortemente danneggiato il santuario. Dopo quasi tredici lunghi anni si continua a sperare in un prodigioso recupero del sacro luogo di culto.
Ma proprio ora che per l’interessamento di tanti, soprattutto della Diocesi di Locri-Gerace, del comune di Ardore e della Regione pare si sia arrivati ad una fase di concreta progettazione e richiesta dei finanziamenti necessari per i lavori presso l’antico sito del santuario. Tuttavia l’accesso a Bombile rimane gravemente compromesso a motivo della condizione precaria e disastrosa in cui versano le strade che conducono al centro storico aspromontano. Si tratta della strada provinciale 76 e della strada provinciale 75 (che porta a San Nicola di Ardore) notevolmente danneggiate dall’alluvione dell’anno scorso e ancor più dalle recenti e abbondanti piogge del novembre 2016. In occasione di quest’ultime una frana, con il conseguente crollo di un muro di contenimento di una proprietà privata, ha interrotto la viabilità per giorni e, nonostante la rimozione delle macerie del cedimento si rimane sempre in una costante situazione di pericolo.
A nulla sono valsi i richiami del rettore del santuario e parroco di Bombile, don Nicola Commisso Meleca, né del sindaco di Ardore Giuseppe Grenci. Richiami e richieste di intervento più volte trasmesse alle autorità competenti ma che sono a tutt’oggi rimaste senza alcuna risposta concreta. Le strade di accesso al borgo rimangono una seria emergenza e c’è da sperare nell’intervento della Madonna delle Grotta perché nei prossimi giorni di affluenza non accada qualcosa di grave. Sono proprio questi luoghi simbolo della cultura e della devozione della nostra gente a dover essere per primi resi fruibili. Ma, ancora una volta, su Bombile e sul santuario della Grotta si decide di tacere. Si abbandona un sacro luogo che continua ad essere faro di fede e spiritualità per l’intera Calabria.