La ‘ndrangheta e’ un ampio e diffuso sistema di potere in continua evoluzione“. Lo ha detto nella sua relazione il Procuratore della Dda, Giovanni Bombardieri. “La ‘ndrangheta – ha proseguito – articolata in decine di ‘locali’, e’ unanimemente riconosciuta come la piu’ potente e ricca tra e organizzazioni criminali attive oggi in Italia e in Europa e coinvolge territori in Canada e in Australia, mantenendo il “Crimine” nella provincia di Reggio Calabria, a cui fanno riferimento tutti i ‘locali’ del mondo”. Bombardieri, inoltre, ha posto l’attenzione sulla “capacita’ di interagire della ‘ndrangheta con il sistema legale nelle sue molteplici espressioni, in particolare, con quello economico e istituzionale. Le risultanze investigative, hanno fatto emergere figure di imprenditori – ha spiegato – che, sfruttando l’appoggio di temibilissime cosche sono riusciti ad accumulare enormi profitti, prontamente riciclati in attivita’ industriali e commerciali in ogni parte d’Italia e del mondo. Una commistione di interessi che si rafforzano e si alimentano vicendevolmente, creando un connubio di formidabile capacita’ intrusiva nel tessuto sociale ed economico“.

Per il capo della Dda di Reggio Calabria, “purtroppo, l’economia criminale crea aree di consenso sociale e determina una sorta di condivisione di interessi che, in certi casi, sembrano rendere evanescente il confine tra mondo del crimine e societa’ civile”. Sul rapporto tra ‘ndrangheta e politica, Giovanni Bombardieri ha ricordato che “importanti procedimenti penali hanno consentito di confermare come sia sempre attuale la ricerca di sostegno da parte di alcuni uomini politici ed esponenti delle istituzioni verso organizzazioni ‘ndranghetistiche. Per come documentato, la ‘ndrangheta – ha aggiunto – dispone di un’allarmante capacita’ di diventare soggetto incluso e inclusivo nella classe dirigente reggina, coltivando relazioni funzionali ad un ruolo di compartecipe alla gestione politica, sociale ed economica della Citta’ e dell’intera provincia“.

Per il procuratore della Repubblica, infine, “la risposta istituzionale a fenomeni di cosi’ imponente portata deve essere la piu’ seria ed efficace possibile, replicando la risposta che lo Stato seppe mettere in campo all’indomani di Capaci con un maggiore investimento nelle forze di polizia giudiziaria che consenta di dare seguito sistematico, senza soste e interruzioni, alle operazioni che pure continuano a indebolire e minare la forza della ‘ndrangheta”. 

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