Non salderemo solamente il conto dei nostri consumi in bolletta elettrica, ma anche quello di un particolare caso in cui “distributori hanno risolto il contratti di trasporto ad alcuni venditori per inadempimento”. E’ quanto stabilito con delibera numero 50 del 2018 sulla base di una decisione del Consiglio di Stato come confermano all’Adnkronos dall’Autorità per l’Energia.
“Nella filiera gli oneri di sistema sono un pezzo della bolletta pari a circa il 20% che sono tra l’altro gli incentivi alle rinnovabili e l’efficienza di sistema – spiegano dall’Autorità -. I venditori fanno un po’ da esattori e prendono questi oneri dal cliente finale, a loro volta li rigirano al distributore che li porta al Gse. Ci sono stati due o tre casi, uno più grande, in cui il distributore aveva già versato gli oneri generali di sistema, ma non è riuscito a incassarli perché il venditore è fallito. I soldi verranno restituiti, solo in questo caso, spalmandoli su tutti i clienti“.
Dietro la delibera c’è stata una lunghissima diatriba legale. Alla fine è stato il Consiglio di Stato a dire l’ultima parola, stabilendo che la responsabilità degli oneri deve essere a carico del cliente finale. Impossibile quantificare quant’è con precisione il valore da saldare. Di certo, per ora, la quota di insoluto che verrà recuperata sarà 200 milioni di euro. Se si considera che il montante complessivo delle fatture elettriche non pagate si attesta sul miliardo di euro si capisce bene come, questo sia solo un primo assaggio.
La decisione ha dunque una motivazione prettamente economica. Negli anni passati, infatti, diverse aziende di fornitura elettrica erano andate letteralmente in crisi per l’abnorme massa di insoluti accumulati a seguito del mancato pagamento delle bollette. E ad incidere fortemente sui bilanci di queste ultime erano, in particolare, gli oneri parafiscali che dovevano essere rigirati all’Erario.
In sostanza, sulle bollette della corrente già cariche di risarcimenti, di oneri, di voci e di incentivi si aggiunge un nuovo capitolo, ovvero saremo noi consumatori a rimborsare alle società elettriche una parte del buco creato negli oneri parafiscali delle aziende in crisi da chi evade la bolletta della corrente.
Massimo Bello, presidente dell’Aiget, l’associazione dei grossisti e rivenditori di energia, ha così commentato: “Il nuovo assetto dovrà evitare che chi svolge un puro servizio di incasso per il sistema (ovvero i fornitori di energia) si ritrovino a sostenere un costo improprio. Qualsiasi iniziativa in tal senso, come i recenti provvedimenti dell’Arera, va nella direzione giusta”. Aggiunge Marco Bernardi, presidente di Illumia, una delle aziende del mercato libero: “È un primo importante passo verso una modalità di riscossione degli oneri analoga a quella del canone Rai, che rispecchierebbe a pieno le corrette responsabilità tra tutti i soggetti della filiera”.
Protestano alcune associazioni dei consumatori. “Quando ci sono da socializzare i profitti si chiamano in causa le aziende, quando invece si devono spalmare i debiti si chiama il consumatore”, afferma Luigi Gabriele dell’assocazione Codici; “questa delibera sarebbe solo un incentivo per non perseguire i furbetti del quartierino”, aggiunge Marco Vignola dell’Unione nazionale dei consumatori.
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