Aveva fretta di nascere. La mamma non ha avuto il tempo di arrivare in ospedale così il piccolo che è venuto alla luce lungo l’arteria tristemente nota come la strada della morte: la 106. La vicenda si è verificata all’altezza di Bocale, la mamma N.V. 39 anni al suo primo parto, si stava facendo accompagnare dal suocero al nosocomio reggino, le doglie erano cominciate da un po’. E si sono intensificate molto velocemente. Nell’arco di qualche minuto la situazione è “precipitata”. Quando la donna si è resa conto di essere in pieno travaglio, al suocero non è rimasto altro da fare che accostare e chiamare l’ambulanza. Ma la vettura dei soccorsi è rimasta intrappolata nella coda di un incidente che si è verificato sulla superstrada a Spirito Santo. Un’attesa troppo lunga per un bambino troppo impaziente di vedere la luce e conoscere il mondo. Così il nonno non si è perso d’animo, non si è fatto prendere da panico e si è rimboccato le maniche.Guidato telefonicamente dal personale sanitario dell’ambulanza si è “improvvisato” ostetrico.Intanto i soccorsi hanno allertato anche le forze dell’ordine per creare un corridoio e svincolare l’ambulanza, mentre sulla vettura, partita da Lazzaro e ferma sul ciglio della Statale 106 a Bocale il travaglio procedeva. Senza nessun supporto se non le sue mani e le indicazioni che arrivavano telefonicamente il nonno è riuscito a fare venire alla luce il piccolo. Trasformando la macchina in una sala parto. Quando i soccorsi scortati dai Carabinieri sono arrivati il piccolo era già nato. L’hanno trovato in braccio alla sua mamma. Mentre il nonno dopo un’impresa quasi eroica cominciava a tradire i segni di un’emozione davvero intensa. Passato dalla preoccupazione alla gioia pura. Una volta reciso il cordone ombelicale la mamma e il bambino sono stati trasportati in ospedale dove hanno ricevuto le cure mediche necessarie. Pare che stiano bene entrambi. Una storia a lieto zne. Che ha un precedente. Stesso copione che si è verificato nel 2012 quando una coppia di giovani sposi hanno fatto venire al mondo soli il loro piccolo sulla stessa strada solo una manciata di chilometri più avanti. Anche in quel caso la fretta di nascere ha trasformato la vettura in sala parto. Due “fiocchi azzurri” che fanno da contraltare alle tante fotograze delle vittime, spesso giovani che costellano la Statale ionica.
Eleonora Delfino – tratto da www.gazzettadelsud.it