Il legale rappresentate di uno stabilimento balneare di Reggio Calabria è stato denunciato per aver promosso, senza alcun titolo autorizzativo, un evento in cui si ballava all’interno della struttura. Gli accertamenti eseguiti dai carabinieri del Nas hanno infatti consentito di appurare che, si sera, il lido, sebbene senza le previste autorizzazioni di pubblica sicurezza e della conseguente idoneità, fosse adibito a discoteca all’aperto, con all’interno circa mezzo migliaio di avventori.

È questo uno dei risultati di una serie di verifiche in tutta Italia eseguite dai militari del Nucleo Anti Sofisticazione d’intesa con il Ministero della Salute, proprio negli stabilimenti balneari e nei villaggi turistici, così da controllare il rispetto dei livelli qualitativi e di sicurezza dei servizi offerti agli utenti, soprattutto durante le vacanze.

In questo contesto le ispezioni hanno interessato finora ben 838 strutture della Penisola e le relative aree dove di preparano e servono alimenti: di queste poco più del 30 per cento, esattamente 257, sono risultate irregolari, contestando 415 sanzioni penali ed amministrative per oltre 290 mila euro.

Al termine delle attività, inoltre, sono stati deferiti all’autorità giudiziaria undici titolari di attività e sono stati disposti venti provvedimenti di chiusura nei confronti di aree ricettive e di preparazione dei pasti che operavano all’interno delle strutture balneari a causa di gravi criticità strutturali ed igieniche, per un valore economico stimato in oltre 4 milioni di euro.

Tra queste, sono otto quelle risultate attive e funzionanti sebbene senza autorizzazione. Tra le violazioni più diffuse, poi, le carenze igieniche degli ambienti, come degli spogliatoi, dei servizi igienici e dei locali di preparazione dei pasti, spesso rimediati in spazi ristretti, senza quei requisiti che ne garantiscano le condizioni ottimali di funzionamento e di manutenzione.

Ulteriori situazioni anomale sono state rilevate sulla normativa di sicurezza dei luoghi di lavoro e di prevenzione ai rischi di utilizzo delle strutture da parte degli utenti, inclusa la mancanza delle periodiche pulizie, sanificazioni e derattizzazioni.

Presso i punti ristoro interni alle strutture, sono state sequestrate oltre due tonnellate di alimenti irregolari, destinati alla somministrazione alla clientela, risultati scadutisenza tracciabilità e in cattivo stato di conservazione.

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