Dopo sedici mesi dall’arrivo degli immigrati provenienti da varie nazioni dell’Africa e dal Pakistan, il progetto Sprar comincia a scricchiolare. Le crepe che si sono presentate lungo il percorso iniziato nel luglio del 2014 quando sono giunti a Bivongi, stanno sfaldando il progetto. Episodi incresciosi, liti tra i ragazzi di colori e incomprensioni con qualche responsabile locale del progetto. Di ieri gli ultimi episodi. Una signora pakistana, Atika Younas, ha raccontato con le lacrime agli occhi <<Mi sono recata nell’ufficio di uno dei responsabili di Bivongi per sapere perché i mie documenti da immigrata non erano ancora pervenuti, mentre altre come me li hanno ricevuti. Ho insistito tanto e in risposta ho ricevuto degli schiaffi>>. Dell’accaduto è stato, subito, informato il marito, Rasheed Asif, che giunto nel centro ha cercato di aggredire il responsabile ma è stato bloccato dai ragazzi presenti.

Asif e Atika, vivono nella tranquillità del paese e si sono ben integrati, il 18 ottobre scorso hanno visto crescere la propria famiglia per la nascita di un bel bambino battezzato con il nome Raffey.

Atika, pur se ha parlato con il maresciallo della stazione carabinieri di Stilo, Massimo Cara, giunto a Bivongi non ha sporto denuncia. che da Ha però avvisato i responsabili di zona che sono giunti al centro per delle verifiche ispettive. Altra protesta, quella di un ragazzo nigeriano che chiedeva una borsa lavoro come altri suoi amici che hanno già. Richiesta che stava degenerando in una forte lite visto che il ragazzo, innervositosi delle risposte ricevute, si stava scagliando contro chi aveva davanti con un bastone.

Borsa lavoro, ricordiamo, che consiste di quattro ore giornaliere presso qualche ditta o altro che permette a questi ragazzi un guadagno minimo da aggiungere a quei pochi euro che gli vengono dati giornalmente.

Episodi che stanno infastidendo la tranquilla comunità di Bivongi e sono tante le proteste dei cittadini, specie di quelli che abitano nelle vicinanze della struttura Sprar.

La causa, da quanto si è capito nell’ambiente, è probabile da ricercare nella mancanza di professionalità di qualche addetto perché molti ragazzi si lamentano sempre delle stesse problematiche che non si è riusciti a risolvere.

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