Era incensurato e non aveva, secondo quanto è emerso dalle prime indagini, alcun collegamento con la criminalità, comune o organizzata, Daniele Campanella, l’allevatore di 33 anni, sposato e padre di tre figli, ucciso in un casolare di sua proprietà nelle campagne di Bivongi, nella Locride.
Il cadavere di Campanella è stato trovato nel locale adibito a cucina del casolare, ubicato in una zona di campagna molto isolata, che l’allevatore utilizzava come rifugio quando andava ad accudire i suoi animali. Campanella era proprietario di alcuni cavalli ed ovini per accudire i quali si recava ogni giorno nel terreno in cui custodiva gli animali. I carabinieri, riguardo il movente dell’omicidio, non escludono, al momento, alcuna ipotesi, anche se quella di un collegamento con la criminalità organizzata appare poco verosimile. Più credibile la possibilità che Campanella sia stato ucciso per vendetta, sulla matrice della quale, però, al momento, non c’è alcuna certezza. Dopo che in un primo tempo si era pensato all’uso da parte dell’assassino di un fucile, gli investigatori ritengono più credibile adesso che Campanella sia stato ucciso con alcuni colpi di pistola.

9385news