R. e P.

Ho amato la politica e la cosa pubblica smisuratamente fin da ragazzo, chi mi conosce bene lo sa, molto più di una semplice passione. Ho sorbito da essa i valori più nobili che mi hanno forgiato nel diventare uomo. Dopo ben dodici anni (i primi cinque fra i banchi della maggioranza) lascio gli scranni del Consiglio comunale con l’orgoglio e la consapevolezza di essermi impegnato al massimo per il bene comune e per il miglioramento dell’agibilità democratica nel Nostro paese. Le problematiche affrontate negli anni sono state tante ed ho discusso gli ordini del Consiglio comunale sempre studiando bene gli atti come se fossero “dispense” di un esame da sostenere. Ho ponderato bene le decisioni da assumere perché dalle stesse ne sarebbe derivato o meno il benessere collettivo, anteponendo continuamente lo stesso a personalismi e schemi precostituiti. Ho avuto ed avrò grande rispetto verso i cittadini e le istituzioni. Non ho mai chiesto ne rivendicato prebende o “pennacchi” e la storia politica locale degli ultimi dodici anni ne è testimone. Nel mio bagaglio amministrativo porto anche degli errori, che senz’altro mi hanno aiutato a riflettere, a crescere e ad ampliare la mie prospettive. Ho mantenuto cordiali e leali rapporti con tutti i consiglieri, senza per questo limitare il mio agire politico. Fuori da infingimenti, devo ammettere che ciò non è stato sempre facile, ma riconosco a me stesso la ferma determinazione di aver saputo sempre distinguere gli aspetti e le contrapposizioni politiche dai legami interpersonali. Non posso non ricordare le tante appassionate battaglie comuni o meno, talvolta anche aspre, accese con il defunto Felice Valenti, prima come alleati e poi da fronti contrapposti in Consiglio comunale, ma sempre con gli stessi obiettivi: che perseguivano l’interesse collettivo e denotavano un genuino attaccamento al paese. Dibattiti di una certa levatura politica, che ad onor del vero con la sua dipartita sono venuti meno. Ecco perché oggi lascio il Consiglio comunale con un pizzico di malinconia, perché avrei preferito che le avversità della vita non avessero determinato un’interruzione anticipata della legislatura.
RINGRAZIO affettuosamente e indistintamente tutti i compagni di questo lungo viaggio, la mia famiglia ed i bivongesi, con particolare riguardo a quanti, per ben tre elezioni, mi hanno accordato la loro fiducia incondizionata. Oggi non mi resta che augurarvi un buon voto a tutti, con l’auspicio che dalle urne esca un’Amministrazione più forte e motivata, che sappia raccogliere al meglio le sfide presenti e future. Collaborerò dall’esterno, se mi sarà richiesto, alle attività sociali della prossima Amministrazione. Il paese, per vivere meglio ha bisogno di TUTTI, nessuno si senta mai inutile o peggio ancora escluso. Ad maiora con BIVONGI nel 

Ivan Leotta