R. e P.
La Consulta delle Associazioni di Bivongi, guidata dal presidente Ernesto Franco, ha espresso il proprio disappunto, sottolineando come alla Bit di Milano «si è persa, ancora una volta, l’occasione per far emergere le meraviglie che dovrebbero far parte della “Calabria Straordinaria”, ma che ancora oggi si vogliono tenere ben custodite, lontano da occhi indiscreti».
«Dal 2011 – ha ricordato – è stata inserita tra le “meraviglie italiane” ma, a quanto pare, non tra quelle calabresi. Purtroppo è vero, continuiamo a essere la periferia della periferia, pur avendo un patrimonio ambientale, storico e culturale invidiabile. Inoltre, quest’area della vallata bizantina dello Stilaro, in un raggio di appena quattro chilometri, presenta tre monumenti nazionali che raccontano più di mille anni di storia: la Cattolica a Stilo, l’eremo di Montestella a Pazzano e il monastero ortodosso di San Giovanni Theristìs a Bivongi».
«Quest’ultimo – ha spiegato ancora – dopo la separazione della Chiesa di Roma e di Costantinopoli causata dallo scisma del 1054, ha visto il ritorno dei monaci del monte Athos nel 1994, e ha rilanciato quell’ecumenismo sopito da secoli, che ha registrato nel marzo del 2011, per la prima volta nella storia, la visita del patriarca di Costantinopoli, Bartolomeo I».
«Certamente – ha detto Franco – chi ha presentato la Calabria alla Bit di Milano non ha certo proposto la “straordinarietà” che veramente può trovare chi arriva nella nostra terra. Pertanto, invito il presidente Roberto Occhiuto a visitare questo territorio, dove si respira cultura, storia e spiritualità».
«Lo stesso invito – ha aggiunto – lo rivolto al sindaco f.f. della Città Metropolitana di Reggio Calabria, Carmelo Versace, e al suo delegato alla Cultura, Filippo Quartuccio, esortandoli a valicare i limiti della città e a conoscere meglio la periferia, che anche dovrebbero rappresentare e tutelare, e che offre prodotti vanto del territorio reggino, quali il vino Doc di Bivongi, unico vino certificato dell’intera Area Metropolitana».
«Altresì – ha concluso – rivolgo l’invito al nostro presidente del Parco delle Serre, Alfonso Grillo, che, pur se già presente sul posto, anche a lui è sfuggito di avere il patrimonio più bello e importante che il Parco detiene: la Cascata del Marmarico. Concludendo, il bilancio della tre giorni calabrese alla Bit di Milano non è apparso poi così tanto straordinario».