Oggi, a Bivongi, si terrà la processione per le vie del centro storico della Statua della Madonna Maria SS. Mamma Nostra.

Quest’anno, la celebrazione ha visto un ritorno significativo di emigrati, desiderosi di riscoprire le proprie radici e partecipare a questo evento che rafforza i legami della comunità, anche per chi è stato lontano per oltre 70 anni.

“È un turismo delle radici, un desiderio di ritornare alle proprie origini,” ha sottolineato Don Enzo, rilevando l’importanza di questo culto per le famiglie di Bivongi sparse nel mondo. La festa di quest’anno assume un significato speciale come preparazione al Giubileo del 2025, con un novenario dedicato alla riflessione sull’arte della preghiera. In un’epoca di grandi cambiamenti, la preghiera è vista come l’arma principale per affrontare le sfide che la società contemporanea impone.

Durante la festa, si vivranno momenti religiosi intensi, affiancati da eventi civili, tra cui due serate culturali. La banda della città di Bovalino si esibirà, seguita da un concerto di Silvia Salemi, cantante nota per la sua voce potente e carismatica. Come da tradizione, l’amministrazione comunale incontrerà gli emigrati di ritorno, ascoltando i loro racconti su come vivono la festa della Madonna nelle loro nuove terre, dall’Australia all’Argentina, dall’Olanda al Canada. Sarà anche l’occasione per inviare un saluto ai concittadini lontani.

Un altro momento importante sarà la presentazione del nuovo documento del Vescovo di Locri-Gerace, che offrirà orientamenti sulla valorizzazione della pietà popolare, cercando di indirizzarla verso una maggiore consapevolezza spirituale, adatta ai tempi moderni.

Il culto di Mamma Nostra a Bivongi risale al 1710, anno in cui il padre predicatore Giuseppe Cretari giunse nel paese per un ciclo di predicazioni. Egli portava con se una tela con l’effige della Madonna che lui appellava “Mamma Nostra”.

La Vergine apparve per tre volte in sogno al predicatore invitandolo a lasciare a Bivongi il quadro. Questo fu portato in processione la seconda domenica di settembre, e nello stesso giorno si verificarono tre prodigi (che sono ricordati assieme agli altri nel novenario). Il primo è quello della pioggia, che cadde a fecondare le campagne arse dalla siccità, lasciando completamente asciutto l’abitato dove si stava svolgendo la processione. Il secondo è la guarigione di un paralitico che spinto dalla fede volle baciare l’effige: egli fu guarito e andò con gli altri in processione. Il terzo è quello della puerpera che he con il figlioletto e il marito volle fare visita alla Madonna, salvandosi in questo modo dal crollo del tetto della sua abitazione.

In questo modo fu sigillato il patto di fede tra i Bivongesi e la loro “Mamma”. Oltre alla festa di settembre, Mamma Nostra viene infatti festeggiata il 5 febbraio, anniversario del “gran tremuoto” del 1783, e il 19 ottobre, anniversario del rientro del Quadro da Serra San Bruno nel 1853.