Fiaccole accese, striscioni e tanti, tantissimi palloncini rosa. Bianco ha sfilato composta e piena d’orgoglio per dare sostegno ad Angela e insieme lanciare un deciso messaggio contro la violenza sulle donne. Difficile dire in quanti sono scesi in strada, certo è che c’erano proprio tutti: società civile, istituzioni, associazioni, uomini, donne e bambini. Un corteo di fiammelle si è snodato per le vie cittadine accanto ad Antonio e Maria Rosa i genitori della 24enne accoltellata e ridotta in fin di vita dall’ex fidanzato. Il Comune di Bianco ha chiamato a raccolta tutti e la risposta è stata immediata. Il sindaco del centro jonico reggino Aldo Canturi ai nostri microfoni ha subito voluto chiarire come questa manifestazione debba essere intesa come una ferma reazione contro la violenza “non c’è ragione umana, ha riferito, che possa giustificare quel che è successo”. Visibilmente commossi per l’affetto che la comunità ha mostrato nei confronti della figlia, i genitori di Angela hanno ringraziato tutti i presenti e quanti si sono prodigati per circondare d’affetto la giovane donna: ‘Non abbiamo parole, tutto quello che state facendo è bellissimo. E’ un dono grande e ci auguriamo che questa forza e le preghiere arrivino ad Angela’ hanno dichiarato trattenendo a stento le lacrime. “Ad Angela abbiamo detto ‘pensa a mamma e papà e guarisci figlia! tutta Italia prega per te”.  Antonio e Maria Rosa, dopo aver ringraziato i medici dell’ospedale di Locri, hanno concluso il loro intervento carico di emozione  chiedendo giustizia “non solo per Angela ma per tutte le donne del mondo”. Accanto a loro il Vescovo della Diocesi di Locri-Gerace Mons. Francesco Oliva. “Mia sorella sta meglio, ha fatto sapere Paola, è riuscita a muovere il braccio”. Paola si è fatta portavoce della 24enne che dall’ospedale di Locri ha voluto ringraziare tutti per l’affetto e ha ricordato come se non fosse per suo marito Antonio la sorella non sarebbe viva. “Tra un pò vado da lei le racconterò tutto quello che ho visto qui”. Non sono mancate poi parole dure nei confronti della ‘bestia’, come Paola ha definito Giuseppe Gambettola ancora ricoverato dopo aver tentato il suicidio ingerendo varechina. In religioso silenzio il corteo quando a prendere la parola è stato il piccolo Giuseppe, fratellino di Angela: “Abbiamo condiviso momenti belli e brutti e siamo riusciti a superare ogni ostacolo, ha detto, sono sicuro che supereremo anche questo, la vita ti riserverà un sacco di cose belle. Questo è un incubo che finirà presto, non vedo l’ora di abbracciarti!”. Da Bianco, ieri sera, è partito un vero e proprio inno alla vita, ma anche uno scatto d’orgoglio per chi è sempre stato in silenzio di fronte ai soprusi e alle violenze. Dopo il calore e la solidarietà trasmessa ieri, la lotta di Angela per ritornare alla normalità e per riconquistarsi il suo vivere quotidiano, siamo sicuri, sarà ancor più determinata.
ALESSANDRA BEVILACQUA
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