Lo scrittore benestarese Franco Blefari vince il Premio letterario “ Città di Montebello Edward Lear -Vincenzo Zema- organizzato dall’Associazione Nicolaos Arghiropoulos.
Franco blefari, nato nel 1943 compirà 80 primavere. Da sempre la poesia e il dialetto hanno caratterizzato la massima espressione di vita del poeta. Per Blefari il dialetto è la lingua dell’anima tanto da volerla studiare e portare nelle scuole, nelle piazze e anche in Argentina con il libro “ La Tierra del tango”. Numerose le raccolte di poesia pubblicate “ U Focularu”, U Tempu di Cucuzzegli”, ‘N’cera ‘na vota”. Notevole successo letterario e ristampa dei suoi lavori editoriali “Le luci della Memoria” e “Gente di quel paese di gesso”. Quest’ultima fatica editoriale racconta storia, usi e costumi del paese di Benestare, meglio conosciuto per le vecchie e bianche case di canne e gesso e per la “carcamusa”: cava di gesso lungo la strada che porta sulla panoramica di monte Varraro.
Franco Blefari è autore di 6 commedie teatrali, molte delle quali rappresentate anche fuori provincia, 7 farse carnascialesche, 11libri di poesia. Vince a Montebello con la lirica “ Baraxagli” il titolo rievoca il nome di un podere di sua proprietà ereditato dai suoi genitori “ Ntonuzzu” e “Delina”.
“ Ho dovuto vendere a malincuore quel pezzo di terra tra due valli, Ardore e Benestare sinonimo di radici e gioventù. Luogo in cui la famiglia si ritrovava anche attorno “ a na tavula conzata” io, mio fratello Geny, i nostri genitori riuscivamo ad essere felici in quella natura incontaminata” dice il poeta.
Cultore del vernacolo lo scrittore registra numerose presenze nelle scuole calabresi intrattenendo gli studenti con incontri che mirano a valorizzare il proprio territorio di appartenenza.
“Solo la poesia manterrà immortale quell’amore, quel legame con il passato. Spero solo che i dialetti restino almeno il linguaggio della poesia”.
Un riconoscimento quello attribuito a Blefari che premia il suo assiduo lavoro a favore delle tradizioni popolari trasmessi attraverso i suoi scritti ma anche con i suoi format televisivi come “L’Intervista” trasmessa con successo anche all’estero.
Dopo una lunga assenza durata oltre dieci anni dai premi letterari il poeta vuole dedicare la sua “ baraxagli” ai suoi genitori e a sua figlia Elena: massima ispirazione letteraria dal momento in cui e’ mancata in giovane eta’.
Rosella Garreffa