La comunità di Benestare , assieme a quella di Ardore si stringono attorno alla famiglia Zappavigna per la scomparsa di Domenico secondogenito di Enzo e Antonella di soli 16 anni.

Dal 2021 il ragazzo affrontava con coraggio e serenità un tumore, una malattia che nonostante le cure e le attenzioni dei familiari ha avuto la meglio. Domenico ha avuto la fortuna di crescere in una famiglia solare, allegra, sempre al servizio della Comunità che ha sempre fatto del volontariato uno stile di vita.

Il papà dipendente comunale originario di Ardore paese in cui presta servizio lascia il lavoro per dedicarsi completamente agli spostamenti del figlio. Spesso in viaggio per Roma nel tentativo di cercare soluzioni.
Domenico reagisce bene ad ogni ostacolo e non si abbatte, anzi è proprio lui in molte situazioni a dare coraggio ai genitori.

Molto toccante l’ omelia del Vescovo Monsignor Francesco Oliva alle esequie,
partecipate da centinaia di persone tanto da intasare le vie del centro.
Domenico è stato accompagnato da decine di motorini al suono di clacson con sopra fiori bianchi e la sua foto. Gli amici più cari hanno voluto suonare per lui prima ” Tu scendi dalle Stelle” e poi la tarantella davanti al sagrato della Chiesa.

Al funerale oltre al sindaco di Benestare Domenico Mantegna anche il sindaco di Ardore Giuseppe Campisi. È tornato a Benestare dopo essere stato sacerdote per diversi anni anche padre Francesco Carlino da, Roccella jonica.

“La nostra comunità si è svegliata con un senso di mestizia e profonda tristezza per la morte del piccolo Domenico dichiara il Primo Cittadino di Benestare. Ci ha lasciati dopo una battaglia contro la malattia durata due anni che non gli ha lasciato scampo. La sua famiglia ha lottato in ogni modo e con ogni mezzo al suo fianco senza perdere mai i sorrisi. Sopravvivere ad un figlio sembra quasi contro natura”.

Inoltre, il Sindaco ha proclamato il lutto cittadino nella giornata dei funerali.
” Le parole del Salmo 62 sembrano appartenere a Domenico, dice S.E. il Vescovo Francesco Oliva, che cerca il Signore sin dalla più giovane età e lo trova ponendolo da sempre al centro della sua vita. Con parole prese dal linguaggio informatico. Amava dire:” la password della fede è Gesù”. Mi rivolgo ai giovani: Lui vive Lui è in te.
Gesù è la password della vita”.

Il Presule ha voluto seguire sin dal primo momento la situazione delicata di salute del giovane benestarese. ” Domenico, continua S.E. il Vescovo attraverso questa password ha scoperto la bellezza dello stare insieme in parrocchia, in oratorio, con gli amici. Lo stare insieme per rendersi vicini anche a chi soffre, all’anziano o alle persone sole, a quanti possono avere necessità di un sorriso o di un bicchiere d’acqua.
Domenico s’è lasciato conquistare da modelli di vita molto più grandi: San Domenico Savio e Carlo Acutis sono stati per lui importanti modelli di riferimento.

Il giovane benestarese inoltre viveva un forte legame con il parroco don Rigobert Elangui. Ha voluto partecipare al” Grest” questa estate come animatore.

” Domenico era solito accostarsi alla confessione. Dice Rigobert provato dal dolore. Il giorno di Natale, pur debilitato dalla malattia, ha chiesto di andare in chiesa, perché lui credeva che Gesù nasce e voleva andarlo a trovare. Sentiva il Signore vicino, nonostante la sofferenza che l’affliggeva. Nell’estate scorsa, nonostante il peso della chemio e della terapia cui era sottoposto, Domenico non ha mollato l’oratorio, è tornato in parrocchia, per animare per stare assieme agli amici. Era forte in lui il senso dell’amicizia e delle relazioni, ha vissuto il suo calvario senza distaccarsi dai suoi compagni: amava la PlayStation, giocare al calcio e suonare la tarantella. Per lui vivere era stare insieme”.

Gessica più grande di lui di quattro anni ha sostenuto il fratello vivendo accanto ogni momento accompagnandolo in tutte le trasferte anche fuori dalla Calabria.

” Perdonaci se non abbiamo capito che sarebbero stati gli ultimi giorni della tua vita ma eravamo convinti che saresti tornato il Domenico spensierato di sempre”.

Tra le righe scritte dalla sorella.

” Domenico ha sperato e creduto, lottato ed amato la vita, continua don Rigobert ,la bellezza dell’amicizia, la musica, la scuola, la chiesa”.

Tanti palloncini bianchi e azzurri e una colomba bianca che per quanto si cercasse di farla volare si continuava a posare sulla bara bianca ricoperta di rose bianche. Li è rimasta la colomba fino a quando al ritmo di tamburi Domenico ha lasciato la sua Benestare per raggiungere Ardore .

A poche ore dalla dipartita del proprio congiunto i genitori ringraziamo utilizzando anche i social ed è proprio suo social che provano a dare dei suggerimenti relativi alla sofferenza affrontata da Domenico e forse anche un pesante messaggio.

” La terapia più efficace contro i sarcomi di ewing è la radioterapia associata alla chemio, fatela, fatela perché la vita è un dono, non fate esperimenti sulle persone soprattutto sui bambini”.

Le sue ultime parole: “Fatemi un po’ di anestesia perché voglio riposare ”

Rosella Garreffa