R. e P.

In un libro-intervista con Francesco Kostner, il racconto di una lunga esperienza trascorsa nel sindacato, nel partito socialista e nelle istituzioni fa il paio con una lucida e coraggiosa analisi dei problemi più scottanti sul tappeto, dalla fine della prima Repubblica alla Giustizia alla lotta alla criminalità, nel segno del diritto e delle regole costituzionali spesso disinvoltamente disattese

“Battaglie di libertà”, testamento politico di Saverio Zavettieri

 

S’intitola “Battaglie di Libertà tra politica, istituzioni e lotte sociali” l’intervista di Saverio Zavettieri al giornalista Francesco Kostner (Luigi Pellegrini Editore, prefazione di Giuseppe Chiaravalloti, postfazione di Claudio Signorile), dal 10 febbraio disponibile in tutta Italia.

Per i socialisti, Zavettieri non rappresenta soltanto uno degli ultimi dirigenti del partito socialista italiano che continua autorevolmente a tenere la scena, ma il simbolo della resistenza, da Tangentopoli in poi, di fronte ai tentativi di cancellare la storia di questo partito, la memoria del suo leader, Bettino Craxi, e del gruppo dirigente che con lui ha fortemente caratterizzato, nel segno del riformismo e della modernità, la vicenda politica, sociale, istituzionale del Paese nella prima Repubblica.

Non sono da meno i sindacalisti della CGIL calabrese, che Zavettieri ha guidato con piglio ed autorevolezza fino al 1980 e che del loro segretario generale ricordano le qualità organizzative e il costante impegno a favore dei lavoratori.

C’è, infine, chi a Zavettieri riconosce di essere stato tra i migliori esponenti della politica calabrese del passato, rendendosi protagonista di iniziative non di rado clamorose a difesa dei principi costituzionali ed operando sempre con coraggio, determinazione e coerenza.

Ebbene, oggi, con il libro-intervista “Battaglie di Libertà tra politica, istituzioni e lotte sociali”, Zavettieri offre ai suoi estimatori, ma anche a chi lo ha avuto avversario, la conferma del suo spessore politico e della sua lucidità di analisi: dallo scontro al calor bianco con alcuni magistrati, all’inchiesta Cordova, appunto a Tangentopoli  (capitolo in cui si collocano – valutate con accenti fortemente critici – anche le figure di Giacomo Mancini e Luciano Violante), all’esperienza di assessore alla Cultura nella Giunta guidata da Giuseppe Chiaravalloti, al gravissimo attentato subìto nella sua casa di Bova Marina, a parere di Zavettieri di chiaro stampo politico-mafioso, alla lotta contro la criminalità organizzata tuttora inadeguata.

Temi ed argomenti destinati, per ragioni facilmente comprensibili, a far discutere.

Cosenza, 4 febbraio 2025

Ufficio stampa

Luigi Pellegrini Editore