59 migranti, il bilancio è ancora provvisorio, sono morti durante uno sbarco a Cutro, in provincia di Crotone. I cadaveri, tra cui anche quello di un neonato, sono stati trovati stamattina sulla spiaggia in località “Steccato” e si aggiungono anche quelli trovati in mare che devono ancora essere recuperati. Sul posto la polizia di Stato ed i carabinieri, insieme al personale del 118 e della Croce rossa. Sono 80 i migranti superstiti al naufragio del barcone sul quale si trovavano avvenuto in Calabria. Ventuno di loro sono stati portati nel pronto soccorso dell’ospedale di Crotone, mentre gli altri sono ancora sul posto in attesa di essere trasferiti al Cara di Isola Capo Rizzuto, a pochi chilometri dal luogo della tragedia.

Il peschereccio su cui viaggiavano i migranti si è spezzato in due a causa del mare molto mosso e a bordo erano presenti almeno 250 clandestini. L’ipotesi che viene fatta da investigatori e soccorritori è che le vittime del naufragio siano dunque molte di più delle 33 accertate fino adesso. Ci sono anche molti bambini tra le vittime del naufragio di Migranti in Calabria. È quanto stanno scoprendo, col passare delle ore, soccorritori ed investigatori. Molte anche le donne. Buona parte dei cadaveri sono sparsi sulla superficie del mare, mentre altri si trovano sulla spiaggia. I corpi di alcuni migranti morti nel naufragio dell’imbarcazione sulla quale viaggiavano sono ancora sulla spiaggia di Steccato di Cutro, coperti da teli bianchi. La pietosa opera di recupero dei cadaveri sta procedendo. I corpi, una volta rimossi, vengono raccolti nelle adiacenze del luogo dell’incidente in attesa di essere trasferiti. La Guardia Costiera, da questa notte, è impegnata lungo le coste del crotonese per soccorrere alcuni naufraghi caduti in mare da un barcone. L’unità, con circa 120 migranti a bordo, si era infranta sugli scogli a pochi metri dalla costa.

La Guardia Costiera di Reggio, che sta coordinando le attività di ricerca e soccorso in mare, ha inviato in zona due motovedette SAR Classe 300, provenienti da Crotone e Roccella Jonica, e un elicottero AW 139 dalla Base Aeromobili di Catania. Le condizioni meteo in zona sono particolarmente avverse. La motovedetta CP 321, giunta in zona, ha recuperato due uomini in stato di ipotermia ed il corpo privo di vita un bambino. Al momento sono state recuperate un totale di 80 persone vive – alcune delle quali sono riuscite a raggiungere la riva dopo il naufragio – e rinvenuti 43 cadaveri lungo il litorale. Le ricerche proseguiranno nelle prossime ore, anche con l’impiego di un team di sub della Guardia Costiera di Messina, nonché con mezzi aeronavali delle Forze di Polizia che opereranno sotto il coordinamento della Guardia Costiera di Reggio Calabria.

Fermato il presunto scafista

È  stata sottoposta a fermo dai carabinieri e dalla guardia di finanza la persona sulla quale erano in corso accertamenti perché sospettato di essere lo scafista del barcone naufragato a Cutro. Si tratta di un cittadino turco la cui posizione è ora al vaglio della magistratura.

Metsola: “Ue ha bisogno di regole comuni per affrontare le sfide della migrazione”

“La tragedia al largo di Crotone mi lascia arrabbiata e affranta. Un altro naufragio toglie la vita a bambini, donne, uomini. Gli Stati membri devono farsi avanti e trovare un soluzione ora”. Lo ha detto la presidente del Parlamento Ue, Roberta Metsola“I piani sono sul tavolo per aggiornare e riformare le norme europee in materia di asilo e migrazione. Gli Stati membri non dovrebbero lasciarli lì – ha aggiunto – l’Ue ha bisogno di norme comuni e aggiornate che ci consentano di affrontare le sfide della migrazione”.

Von der Leyen: “profondamente addolorata”

“Sono profondamente addolorata per il terribile naufragio al largo della Calabria. La conseguente perdita di vite umane di migranti innocenti è una tragedia. Tutti insieme, dobbiamo raddoppiare i nostri sforzi sul Patto per le migrazioni e l’asilo e sul Piano d’azione per il Mediterraneo centrale”. Lo scrive in un tweet la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen.

Naufragio migranti in Calabria, la Croce Rossa: “tragedia desti le comunità”

E’ un brutto risveglio che deve destare la comunità affinché simili tragedie non accadano“. Lo scrive su Twitter il presidente della Croce Rossa Rosario Valastro dopo il naufragio di un barcone con decine di migranti a Cutro, in Calabria. “I nostri volontari – aggiunge Valastro – sono impegnati per soccorrere i superstiti e per recuperare le vittime”.

Migranti, Occhiuto: “Calabria in lutto, dov’è l’Europa?”

“Un barcone che trasportava migranti si è spezzato, a causa del mare in tempesta, davanti alle coste calabresi di Steccato di Cutro, a una trentina di chilometri da Crotone. Decine e decine di morti annegati, tra di loro anche bambini, tanti i dispersi. La Calabria è in lutto per questa immane tragedia. La Giunta regionale esprime sincero cordoglio per le vittime di questo naufragio. Ringrazio coloro che si stanno adoperando per tentare di trovare dei superstiti e per assistere i sopravvissuti, condotti nei vicini presidi ospedalieri e nel Cara di Isola di Capo Rizzuto. L’Europa batta un colpo. Nel 2022 abbiamo accolto 18mila migranti senza fare polemiche, perché la nostra è una Regione solidale, ma tragedie come questa – dovuta al fatto che negli ultimi anni si è consolidata nell’indifferenza generale una nuova rotta dell’immigrazione tra la Turchia e la Calabria – dovrebbero essere evitate il giorno prima, anziché essere ampiamente commentate il giorno dopo”. Lo afferma in una nota Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria.

“In queste ore sono in campo i Carabinieri, la Polizia, la Guardia di finanza, la Guardia costiera, i Vigili del fuoco, la Croce Rossa, la Capitaneria di porto, la Protezione Civile. In Calabria nel 2022 sono arrivati circa 18mila immigrati clandestini, la stragrande maggioranza dei quali a Roccella Jonica, un Comune in provincia di Reggio Calabria diventato ormai punto di approdo delle rotte illegali dei mercanti di esseri umani. I calabresi – un popolo che ha conosciuto il dramma dell’emigrazione – hanno accolto questi migranti, senza alzare polveroni e senza causare tensioni, ma la situazione sta davvero diventando ingestibile. Cosa ha fatto l’Unione europea in tutti questi anni? Dov’è l’Europa che dovrebbe garantire sicurezza e legalità? Che fine hanno fatto le operazioni di dialogo con i Paesi d’origine dei migranti? Tutte domande che, purtroppo, ad oggi non hanno alcuna risposta. E chi sta nei territori, a stretto contatto con la realtà di tutti i giorni, è costretto a gestire le emergenze e a piangere i morti”.

Piantedosi: “tragedia immane, vanno bloccate partenze”

Il naufragio avvenuto al largo delle coste calabresi mi addolora profondamente e ci impone innanzitutto il profondo cordoglio per le vite umane spezzate. È una tragedia immane che dimostra come sia assolutamente necessario contrastare con fermezza le filiere dell’immigrazione irregolare, in cui operano scafisti senza scrupoli che pur di arricchirsi organizzano questi viaggi improvvisati, con imbarcazioni inadeguate e in condizioni proibitive. È fondamentale proseguire in ogni possibile iniziativa per fermare le partenze e che non vengano in alcun modo incoraggiate traversate che, sfruttando il miraggio illusorio di una vita migliore, alimentano la filiera dei trafficanti e determinano sciagure come quella di oggi”. Lo dichiara il Ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi.

Il cordoglio di Corbelli: “per dare dignità alla morte di questi poveri immigrati si sta realizzando in Calabria il Cimitero internazionale dei Migranti”

Con un post su Fb, il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, ha espresso il suo cordoglio e il suo dolore per la tragedia nel mare di Cutro e ha ricordato che “per dare dignità alla morte di questi poveri, sfortunati migranti(uomini, donne e bambini) si sta realizzando a Tarsia, in Calabria, il Cimitero internazionale dei Migranti, la più grande opera umanitaria e di civiltà legata alla tragedia dell’immigrazione, conosciuta e apprezzata nel mondo, i cui lavori, finanziati dalla Regione Calabria, grazie all’allora presidente Mario Oliverio, incominciati, dopo una lunga battaglia iniziata , da Diritti Civili, subito dopo il terribile naufragio di Lampedusa del 3 ottobre 2013, quattro anni fa, alla vigilia di Natale del 2018, si erano poi fermati, per la pandemia, saranno adesso ultimati, come ha annunciato, un mese fa, il 27 gennaio, a Ferramonti, nell’ex Campo di Concentramento fascista più grande d’Italia, in occasione della Giornata della Memoria, il Governatore calabrese, Roberto Occhiuto, che voglio, anche in questa, purtroppo tragica, occasione, pubblicamente ringraziare.  Il Cimitero internazionale dei Migranti – ha concluso Corbelli – si sta realizzando in un posto fortemente simbolico, su una collina della Pace, un’area di oltre 28mila mq, immersa tra gli ulivi secolari, che resteranno, di fronte al Lago e al vecchio cimitero comunale, in parte ebraico, e a breve distanza dall’ex Campo di Ferramonti, luogo di prigionia ma anche di grande umanità, dove, durante la guerra, nessuno degli oltre tremila internati subì mai alcuna violenza. Soprattutto per questo, come ho più volte detto in questi anni, è stato scelto questo luogo storico per questa grande opera universale“. Questo il testo del post pubblicato oggi sulla pagina Fb di Diritti Civili

Migranti morti nel crotonese e molti bambini tra le vittime. Il garante Marziale: “colpa dell’unione europea”

La colpa è dell’Unione Europea e sfido chiunque a dimostrare il contrario in qualsiasi sede”: è quanto dichiara il sociologo Antonio Marziale, Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza della Regione Calabria, al riguardo delle vittime e dei dispersi al largo delle coste di Crotone.

“Fanno presto lor signori a darci indicazioni – dichiara Marziale – ed a pontificare sul senso dell’accoglienza quando non abbiamo strutture idonee di accoglienza, quando come istituzioni locali ci riuniamo nelle prefetture per ricercare disperatamente soluzioni dignitose e poi siamo costretti a rinchiudere bambini e adulti nello stesso luogo e far finta di nulla, ben sapendo che anche tanti di questi minori scappano appena sbarcati e chissà in che mani finiscono. Fanno presto i governanti dell’UE a porgere le condoglianze quando molte di queste imbarcazioni si spezzano seminando uomini, donne e bambini come pesci in mare e a dirci che dobbiamo fare di più. Loro devono fare di più, proprio loro”.

Per il Garante: “La soluzione deve essere politica e deve riguardare anche le modalità di emigrazione. Vogliamo dare una possibilità a questi disperati? Bene, allora li andiamo a prendere noi con mezzi sicuri e ce li portiamo in Europa, senza che passino da un inferno all’altro o muoiano inghiottiti dal mare e non serve a niente arrestare i barconisti per dare in pasto all’opinione pubblica che le istituzioni ci sono”.

“I bambini sono cittadini del mondo e devono essere accolti in ogni angolo della terra – evidenzia Marziale – ma loro deve essere garantito un percorso in totale sicurezza. Quello dell’immigrazione è ad oggi un’opportunità di mercato a tratti legale ed a più ampi tratti illegale e l’Unione Europea ne è nel bene e nel male la responsabile. Di questi morti, di quelli del recente passato e di quelli del futuro, finché le condizioni saranno così, hanno un responsabile, l’Unione Europea”.

Migranti morti in Calabria, Salvini: “una tragedia, fermare i trafficanti”

Una tragedia. Ormai gli scafisti mettono in mare ‘barchini’ sempre meno sicuri e malandati incassando, sulla pelle di queste persone, milioni di dollari reinvestiti in armi e droga. Fermare i trafficanti di esseri umani è un dovere morale di tutti, soprattutto per salvare vite innocenti. Una preghiera per questi poveri morti“. Così il ministro delle Infrastrutture e vicepremier Matteo Salvini in un post su Instagram commenta il naufragio di migranti avvenuto in Calabria.

Meloni: “profondo dolore, non speculare sui morti”

Profondo dolore per le tante vite umane stroncate dai trafficanti di uomini”. Lo dice la presidente del Consiglio Giorgia Meloni dopo il naufragio in Calabria sottolineando che “si commenta da sé l’azione di chi oggi specula su questi morti, dopo aver esaltato l’illusione di un’immigrazione senza regole“. Il governo, aggiunge, “è impegnato a impedire le partenze e con esse il consumarsi di queste tragedie, e continuerà a farlo, anzitutto esigendo il massimo della collaborazione agli Stati di partenza e di provenienza”. 

“Esprimo i sentimenti di profondo cordoglio del Consiglio regionale della Calabria, per l’ennesima strage di migranti alla ricerca disperata di condizioni di vita dignitose, per sé e i propri figli, e che, invece, stavolta al largo di Crotone, s’imbattono in una morte terribile”.

Il presidente del consiglio regionale della Calabria: “l’indignazione rituale dell’Europa non basta più!”

Lo dice il presidente Filippo Mancuso, secondo cui: “Questa ennesima, drammatica, perdita di tante vite umane, colpevoli di non rassegnarsi a un’esistenza di privazioni nei loro Paesi, c’è da sperare che rimuova tatticismi e cinismi, indifferenze ed egoismi di un’Europa che  predica bene e razzola malissimo”.

Aggiunge: “Ogni volta, si è indotti a credere che l’Europa si occuperà – finalmente dotandosi di una strategia univoca e condivisa -,  delle cause che provocano l’esplosione epocale di migranti. Purtroppo, dinanzi al susseguirsi delle tragedie che tingono di  sangue il Mediterraneo, si constata che si continua nell’indignazione rituale, per il dolore dei profughi lasciati alla mercè dei trafficanti di esseri umani e per un sistema dell’accoglienza che oscilla tra improvvisazione e precarietà”.

Naufragio migranti, la nota del sottosegretario all’Interno Wanda Ferro (FDI)

E’ una tragedia di dimensioni immani quella che si è consumata lungo la costa della Calabria, dove il naufragio del peschereccio su cui hanno attraversato il Mediterraneo è costato la vita a decine di migranti, molti bambini, un neonato di pochi mesi. E’ un giorno di profondo dolore, ma c’è anche tanta rabbia perché la morte di queste donne, di questi uomini, di questi bambini, è una tragedia annunciata. L’unico modo per impedire davvero di mettere a rischio migliaia di vite umane è impedire che queste maledette carrette del mare continuino a partire dalle coste dell’Africa. Bisogna fermare i trafficanti che continuano a sfruttare la disperazione e le speranze di queste persone, mettendole in mare con imbarcazioni sempre più inadeguate. Siamo impegnati quotidianamente a salvare naufraghi nel Mediterraneo con le nostre unità militari, ma anche a contrastare con ogni mezzo l’immigrazione clandestina, anche attraverso accordi internazionali con i paesi di partenza, e garantire il diritto di asilo con corridoi umanitari legali e sicuri. Voglio intanto ringraziare tutti coloro che sono impegnati in queste ore a soccorrere i sopravvissuti e ricercare i dispersi, dalla Guardia Costiera, ai Vigili del Fuoco, alla Polizia, ai Carabinieri, alla Guardia di Finanza, a tutto il personale sanitario e della Protezione civile, ai volontari“. E’ quanto afferma il sottosegretario all’Interno Wanda Ferro (FDI).

Naufragio a Crotone, il cordoglio del presidente della Camera di Commercio

Esprimo il mio più profondo cordoglio per le vittime del tragico naufragio che si è consumato al largo delle coste crotonesi“. Lo afferma in una nota il presidente della Camera di Commercio di Catanzaro, Crotone e Vibo Valentia, Pietro Falbo.

“È questa una giornata di lutto per la Calabria e per Crotone, divenuta meta dei fenomeni migratori ma da sempre terra solidale e accogliente. Un ringraziamento va alle forze dell’ordine, ai volontari e a tutti coloro i quali si stanno adoperando a salvare i dispersi in mare. Profondo cordoglio per le vittime, purtroppo tante e tra cui anche molti bambini, i cui sogni di una vita migliore si sono spezzati a pochi metri dalle nostre coste”.

Dramma migranti nel crotonese, De Nisi: “Calabria non sia lasciata sola”

“Il bilancio della tragedia davanti alle coste calabresi di Steccato di Cutro aumenta di ora in ora, tra morti annegati e dispersi. Il mio pensiero va alle vittime, a quegli uomini, a quelle donne e ai tanti bambini che, confidando in un futuro migliore, hanno vissuto una tragedia incommensurabile. E’ davvero giunta l’ora in cui la comunità internazionale agisca con decisione e prontezza per evitare che simili tragedie abbiano a ripetersi “. 

Così il consigliere regionale Francesco De Nisi a poche ore dal drammatico naufragio sulle coste calabresi.

“Quella di oggi – prosegue il consigliere – è soltanto l’ultima delle tragedie che hanno segnato negli ultimi anni i “viaggi della speranza” degli immigrati e la conta dei morti in mare. Ritengo irrimandabile il momento in cui il governo regionale e soprattutto quello nazionale, intervengano con la dovuta fermezza nei confronti dell’Unione Europea affinché quest’ultima, assumendosi le proprie responsabilità, non lasci più sola la Calabria e intervenga con mezzi e risorse adeguati ad impedire che tragedie di tali proporzioni si possano ripetere in futuro”.

“Le persone – conclude De Nisi –  che si trovano in mare in situazioni di emergenza vanno salvate a tutti i costi, ma la strage va fermata prima possibile con le adeguate iniziative a tutti i livelli istituzionali.  Un plauso a tutte le forze che in queste ore stanno operando in Calabria per le ricerche e per aiutare i sopravvissuti”.

Migranti morti, Furgiuele (Lega): “basta scafisti disonesti che spacciano morte”

“Rabbia e profonda tristezza si agitano nel mio cuore per questa ennesima sciagura del mare. Non possiamo più tollerare scafisti disonesti e imperiti che spacciano morte a migliaia di disperati. Non è giusto. Oggi più che mai, continua l’impegno della Lega per la legalità affinché non ci siano più tragedie nelle nostre acque”. Lo dichiara il deputato calabrese Domenico Furgiuele, vicecapogruppo della Lega alla Camera.

“La morte di decine di persone tra cui anche tanti bambini e neonati ci lascia nello sconcerto più totale e, allo stesso tempo, ci invita a non rimanere inermi davanti a quanto accaduto”.

Papasso: “la morte di decine di persone tra cui anche tanti bambini e neonati ci lascia nello sconcerto più totale”

Lo dichiara Giovanni Papasso a nome di tutti i sindaci dei Comuni di Anci Calabria in qualità di presidente facente funzioni e delegato dal Consiglio Regionale Anci a traghettare l’associazione all’assemblea congressuale regionale convocata per il prossimo 31 marzo.

I fatti risalgono alle prime luci dell’alba di questa mattina quando un’imbarcazione in legno con oltre duecento migranti ammassati a bordo è naufragata a causa delle cattive condizioni del mare in località Steccato di Cutro in provincia di Crotone.

“Esprimiamo innanzitutto – afferma Papasso – solidarietà e affetto nei confronti delle famiglie protagoniste di queste immane tragedia. L’Anci non manca mai di rispondere “presente” ogni volta che si rende necessario uno impegno straordinario mettendo a disposizione le proprie comunità. Lo abbiamo fatto in passato e continueremo a farlo per il futuro”.

“Come Anci, già a livello nazionale – rimarca ancora il sindaco di Cassano – avevamo sottolineato come il tema delle rotte fosse un aspetto particolarmente complesso da tenere in considerazione nelle politiche di governance del fenomeno. Non ci interessa fare polemica perché quando succedono eventi del genere bisogna solo lavorare per evitare che accadano di nuovo, ma il tragico episodio di stamattina rilancia con prepotenza la questione mai sopita della discussione sulla gestione dei flussi migratori e della pericolosità delle rotte. Un dibattito che deve riguardare sia il Governo Italiano sia, soprattutto, l’Europa perché eventi drammatici come questi succedono quando di sceglie di non intervenire con decisione”.

“In questa triste giornata – chiude Papasso – il pensiero di noi Sindaci va, in particolare, ai tanti bambini in cammino costretti a cercare altrove il proprio futuro e dove, invece, spesso trovano la morte proprio perché costretti ad affrontare, come stavolta, rotte sempre più pericolose”.

Tragedia migranti, le parole dell’assessore della Regione Calabria Emma Staine

Sono profondamente addolorata per la tragedia che ha visto morire in mare numerosi migranti, tra cui molte donne e bambini, a largo di Crotone. Un triste fatto che ci mette di fronte ad una umanità che continua a chiedere aiuto a trafficanti senza scrupoli, mentre l’Europa è ancora lontana dal trovare una soluzione che preveda l’aiuto nei paesi d’origine e la fine, così, di un fenomeno senza regole che ha costi umani elevatissimi e che continua a favorire le mafie legate ad esso”. È quanto dichiara Emma Staine, assessore regionale alle Politiche sociali.

Migranti, Nesci (FdI- Ecr): “l’Europa continua a fallire politica adeguata a scongiurare drammi come quello di Crotone”

Una tragedia senza fine. Le immagini dei corpi di migranti, tra cui quello di un neonato, rinvenuti sulle coste calabresi, sono davvero strazianti. L’Europa continua a fallire nell’individuazione di una politica dell’immigrazione adeguata a scongiurare drammi come quello avvenuto a largo di Crotone. Non ci sono più preghiere o attestati di cordoglio che possano contenere la dimensione di tanto dolore“. Così in una nota l’eurodeputato di FdI- Ecr Denis Nesci.

Strage di migranti nel crotonese, Baldino (M5S): “la solidarietà europea deve stare davanti al nazionalismo arrogante”

“Apprendo con profonda sofferenza della tragedia che si è consumata questa notte al largo di Crotone. Di fronte ad una simile disgrazia non si speculi sulla pelle delle persone che hanno perso la vita, ma ci si interroghi sulle cause e sulle possibili reali soluzioni a quello che sembra un fenomeno sociale globale che non si fermerà né con gli slogan, né con la repressione”. Così in una nota Vittoria Baldino vicecapogruppo M5S a Montecitorio

“Le persone che hanno sfidato la morte per approdare in Europa, secondo le prime ricostruzioni, provenivano da Iran, Afganistan e Pakistan, paesi lacerati da anni di conflitti e segnati da azioni politiche internazionali fallimentari, paesi in cui all’instabilità interna si aggiungono tragedie ambientali che fanno insorgere tra i loro abitanti il desiderio di cercare una vita migliore altrove e il loro altrove è la nostra Europa di cui l’Italia è solo porta di accesso. Per questo è necessario che sugli arroganti nazionalismi vinca la solidarietà europea, con azioni volte ad allargare le vie legali di accesso nei Paesi europei e un’attività di sorveglianza ricerca e soccorso dei nostri mari che sia costante. È necessario che Paesi come l’Italia non siano lasciati soli nella gestione di un fenomeno che riguarda tutto il popolo europeo. Chi propone facili e irrealizzabili soluzioni, come il blocco navale, per un fenomeno così complesso vuole semplicemente continuare a speculare sulla pelle delle persone in difficoltà, soffiando sul fuoco dell’intolleranza alimentato dal disagio sociale in cui versano molti nostri concittadini. Chi propone ed emana leggi e leggine speciali fatica a prendere atto del loro fallimento. Quelle stesse persone che oggi invitano a non speculare sulla tragedia nonostante abbiano costruito carriere politiche sui migranti dovrebbero solo abbassare la testa e lavorare seriamente ad un confronto europeo che porti ad una soluzione solidale, efficace e stabile. Il mio cordoglio e la mia vicinanza alle famiglie delle vittime, alla popolazione crotonese e alle istituzioni impegnate nella gestione di questa tragedia”.

Magorno: “non possiamo rimanere indifferenti”

“La tragedia che si è verificata nelle scorse ore a Cutro colpisce tutta la Calabria e i calabresi. Non ci sono parole per descrivere questo dolore. Solo silenzio, rispetto e la consapevolezza che non possiamo restare indifferenti”. Così in una nota il coordinatore regionale di Italia Viva Calabria, Ernesto Magorno.

Naufragio a Crotone, Straface: «La tragedia deve imporre riflessioni sui fenomeni migratori»

«Esprimo grande dolore per la tragedia consumatasi nel mare di Crotone che colpisce e commuove tutti. Bambini, donne, uomini, le cui vite sono state spazzate via dal mare per mano dell’uomo e di trafficanti senza scrupoli, devono trovare giustizia. Ho espresso al presidente della provincia di Crotone, Sergio Ferrari, umana e cristiana vicinanza». È quanto dichiara il consigliere regionale e presidente della terza commissione Sanità, Pasqualina Straface.

«Un ringraziamento particolare va a tutte le forze dell’ordine, ai soccorsi impegnati a Steccato di Cutro. Questa immane tragedia deve però imporre una riflessione rispetto ai fenomeni migratori, e soprattutto alle politiche attuate dall’Unione Europea che ormai da troppo tempo lascia il nostro Paese in balia delle onde. Ne va dei principi solidaristici. La Calabria, sempre pronta a fare la sua parte ed anche di più, è ormai da anni impegnata ed abituata ad accogliere migranti, famiglie, bambini, donne, uomini, che finiscono in pasto ai criminali sperando di rincorrere un futuro migliore. L’Ue e tutti gli Stati membri si adoperino nel sostenere l’Italia e le regioni più colpite come la Calabria e la Sicilia. Concordo assolutamente con il presidente della Regione, Roberto Occhiuto: dov’è l’Europa che dovrebbe garantire politiche solidali, dialogo con i Paesi d’origine dei migranti? Ci auguriamo che le politiche del governo, tese a frenare il fenomeno, trovino sbocchi immediati. Ma mentre l’Ue si nasconde, la Calabria è costretta a piangere le vite di decine di innocenti».

Strage di migranti, Rapani: «Governo impegnato ad arginare il fenomeno. Per gli scafisti pene severissime»

ROMA «Tristezza, sgomento, rabbia e dolore per le vite di oltre sessanta migranti e una ventina  bambini spezzate da scafisti criminali e senza scrupoli nel mar Ionio a largo di Crotone, morti mentre inseguivano il sogno di una vita migliore. I fatti di oggi rattristano ancor di più se pensiamo a quanto poteva essere e non è stato fatto dai governi precedenti. Una tragedia che si è consumata proprio nei giorni della conversione del decreto 1/23 sulla gestione dei flussi migratori, in cui il governo Meloni ha messo mano al cosiddetto “Decreto Ong”: regolamentare le attività di quelle imbarcazioni significa ridurre le possibilità che scafisti criminali le utilizzino come taxi del mare, speculando sulla pelle dei migranti. È questa una delle vie per arginare il business dell’immigrazione che, d’altro canto, può essere subìta o governata. L’Italia ha deciso di farsi ascoltare e di gestire il fenomeno migratorio, al contrario di quanto fatto dai governi di sinistra negli ultimi dieci anni. L’obiettivo primario, per Fratelli d’Italia e per il governo è quello di arginare le partenze e di interrompere le tratte di vite umane. Stiamo lavorando a progetti utili a fermare gli affari del mare ed i fenomeni migratori direttamente alla fonte, aiutando quei Paesi a progettare lavoro ed una qualità della vita migliore. Tutto quel circuito illegale che alimenta il traffico di esseri umani sia colpito da pene severissime e lunghe, senza sé e senza ma. E quell’Europa ambigua multilingua e multicultura che abbandona l’Italia nella gestione dei fenomeni migratori, assicuri aiuti veri e solidali». È quanto dichiara il senatore di Fratelli d’Italia, Ernesto Rapani.

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