La Regione in campo a sostegno degli allevatori, con aiuti per 5 milioni e procedure semplificate per il ripristino degli allevamenti colpiti da epizoozie e zoonosi.
È quanto prevede il bando, già disponibile in preinformazione, pubblicato sul portale www.regione.calabria.it (sezione dipartimento Agricoltura).
“Negli ultimi anni – ricorda l’assessore regionale all’Agricoltura, Gianluca Gallo – la Calabria ha subito una recrudescenza delle malattie infettive soggette a profilassi obbligatorie degli animali da reddito, con conseguente ricorso agli abbattimenti obbligatori contemplati per il controllo e l’eradicazione della peste suina africana, oltre che in caso di tubercolosi, brucellosi bovina e bufalina, brucellosi ovi-caprina, leucosi bovina enzotica”.
Eventi diversi, tutti causa di gravi danni al patrimonio zootecnico, dal momento che gli indennizzi sono solo parziali e impediscono, o comunque rallentano, la ricostituzione del patrimonio iniziale. Inoltre, per poter reintrodurre capi in allevamento è necessario che questi abbiano preventivamente riacquisito la qualifica sanitaria di ufficialmente indenne, il cui ottenimento necessita di tempi tecnici lunghi, con effetti negativi sulla situazione economica degli allevatori.
“Da qui la scelta – sottolinea ancora l’assessore Gallo – di intervenire con una misura che si propone di rendere possibile una completa e più celere ricostituzione del patrimonio iniziale, anche attraverso la semplificazione delle procedure burocratiche, con il ricorso alla piattaforma bandi di Fincalabra, che consentirà di snellire in maniera significativa l’istruttoria delle istanze e della concessione dei contributi”.
Dettagli: le domande potranno essere inserite in piattaforma a partire dalle ore 10 del 15 luglio prossimo e fino alle ore 16 del successivo 31 luglio. La dotazione finanziaria per l’attuazione del bando per l’anno 2024 è fissata in 5 milioni di euro, con un contributo di importo massimo fissato a 200.000 euro, al fine di favorire l’accesso di un numero adeguato di beneficiari.
Gli investimenti saranno ammessi esclusivamente nei limiti di ripristino della capacità produttiva esistente prima del fenomeno calamitoso oggetto d’intervento, con esclusione dunque dei mancati redditi per la perdita di produzione o di qualsiasi altra forma di aiuto al funzionamento. Inoltre, la sovvenzione sarà indirizzata esclusivamente all’acquisto di bestiame in sostituzione per il ripristino delle capacità produttive aziendali.