Dopo gli avvistamenti di individui di Balenottera comune, prima a Pizzo e poi sul litorale tirrenico cosentino, interviene il WWF per fare il punto della situazione e indicare ai diportisti il comportamento da adottare nel caso di ulteriori casi di passaggio e di contatti con i grandi cetacei davanti alle nostre coste.

A tale proposito il naturalista Pino Paolillo ricorda che in questo periodo le segnalazioni di Balenottere comuni (il secondo animale più grande del mondo dopo la Balenottera azzurra) lungo le coste calabresi, sono ormai un fatto abituale, a conferma dell’ ipotesi di una migrazione dei grandi cetacei dalle ricche zone di alimentazione estive del Mediterraneo nord occidentale, tra il Principato di Monaco, la Corsica e la Liguria (nel cosiddetto “Santuario dei Cetacei) e il Mediterraneo meridionale del Canale di Sicilia, in particolare nei mari tunisini e libici dove invece si recano per svernare.

Proprio a causa della regolarità di tale migrazione e della conseguente probabilità che ci si imbatta in questi giganti del mare, è opportuno adottare delle norme comportamentali al fine di non arrecare disturbo agli animali, anche se le intenzioni sono del tutto pacifiche e dettate da un comprensibile entusiasmo nel trovarsi di fronte animali così straordinari. E’ necessario pertanto che, una volta avvistato l’animale, caratterizzato dal soffio perpendicolare, dal lungo dorso nerastro e dalla piccola pinna falciforme, si rimanga a notevole distanza, considerata la grande capacità di questi cetacei di percepire la presenza delle imbarcazioni e la sensibilità particolare nei confronti dell’inquinamento acustico. Bisogna evitare poi di aumentare la velocità di navigazione, di variare la direzione in maniera brusca, di mettersi davanti alla direzione di nuoto della balenottera tagliandogli la strada.

Se ci si imbatte in un cetaceo che è già vicino, occorre mettere il motore in folle e aspettare che l’animale si allontani. Gli inseguimenti delle balenottere effettuati per scattare foto o produrre dei video, possono creare nei cetacei delle situazioni di stress: li costringono ad aumentare la velocità di nuoto con notevole spreco di energie, o ad immersioni non previste come risposta al disturbo arrecato dalle imbarcazioni. Se poi queste sono tante, come spesso accade per via della curiosità che spinge ad avvicinarsi in gruppo vicino alle balenottere, queste possono disorientarsi, abbandonare la rotta di migrazione avvicinandosi troppo alla costa ed entrare persino nei porti, come ricorda Paolillo.

Insomma, la regola generale è sempre la stessa: rispetto per l’animale limitando al massimo la nostra interferenza con la sua attività, ricordando che quello che per noi è fonte di gioia e di soddisfazione, rappresenta per la balenottera un disturbo e una sensazione di pericolo. Da evitare.

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