Con le accuse, a vario titolo, di truffa aggravata ai danni dello Stato, sostituzione di persona, ricettazione ed estorsione, due persone sono finite in manette per un altro presunto raggiro sul reddito di cittadinanza.
I carabinieri di Bagnara Calabra, che hanno condotto le indagini, ritengono che, in concorso tra loro, abbiano raggirato diversi concittadini oltre che l’ufficio dell’Inps di Reggio Calabria per una somma totale di circa 80 mila euro.
Secondo gli inquirenti avrebbero difatti usato un semplice stratagemma: dapprima si sarebbero fatti consegnare i documenti di identificazione e i dati necessari dalle ignare vittime, dopo averle ingannate prospettandogli l’ottenimento del Rdc, dopodiché avrebbero compilato per loro conto la modulistica necessaria a questo scopo, trasmettendola online al sistema informatico dell’Istituto di previdenza.
Una volta ottenuto il beneficio, però, raggirando le vittime grazie al rapporto di fiducia instauratosi dopo aver raggiunto lo scopo, si sarebbero fatti consegnare da queste le loro carte del reddito di cittadinanza utilizzandole in diversi negozi di Bagnara per i propri fini, e lasciandole a bocca asciutta.
Una delle persone che ha scoperto imbroglio sarebbe stata anche minacciata pesantemente e costretta a non sporgere denuncia nei loro confronti.
Inoltre, uno dei due, avrebbe anche percepito indebitamente il reddito, tra i mesi di maggio 2019 e maggio 2022, non comunicando una condanna, con tanto di sentenza passata in giudicato, per reati inerenti gli stupefacenti.
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