Numeri impressionanti che ci dimostrano ancora una volta, come sosteneva alla fine degli anni ’70 del XX secolo il sindacalista Pio La Torre, parlamentare del Partito Comunista, ucciso dai killer di Cosa Nostra il 30 aprile 1982 a Palermo, insieme al suo amico e collaboratore Rosario Di Salvo, che “quella delle mafie è una questione di classi dirigenti”. Ovvero una questione che ha a che fare con il potere e con coloro che lo detengono. La forza delle mafie sta fuori dalle mafie. Sta nei rapporti che esse sono in grado di accendere e di intrattenere con una serie di soggetti, tra cui, storicamente, spiccano i rappresentanti del mondo politico, a tutti i livelli.
Nel corso del tempo, diverse inchieste giudiziarie, storiche e giornalistiche hanno dimostrato che non può esistere mafia senza rapporti con la politica, ma che può e deve esistere una politica senza alcun rapporto con le mafie. Spezzare i rapporti tra mafie e politica è una responsabilità non solo degli apparati repressivi, ma anche delle forze politiche nonché dei cittadini elettori.
Di tutto questo parleremo oggi, Martedì 29 marzo 2022, dalle ore 17,30 alle ore 19,30, in modalità online, durante l’incontro dal titolo “Il rapporto mafie e politica: quando è in gioco la democrazia”.
All’incontro, durante il quale sarà presentato il Dossier di Avviso Pubblico sui Comuni sciolti per mafia, interverranno:
· Gian Carlo Caselli, già Procuratore di Palermo e Torino;
· Enzo Ciconte, docente Collegio Santa Caterina – Università di Pavia;
· Vittorio Mete, docente Università di Firenze;
· Claudio Forleo, responsabile Osservatorio parlamentare di Avviso Pubblico.
Introduce e modera l’incontro Pierpaolo Romani, Coordinatore nazionale di Avviso Pubblico.