R. e P.

Sono già due anni che i media così come tutti i mezzi d’informazione, social compresi, riempiono le nostre giornate portando all’attenzione le problematiche, di natura anche vitale, legate alla Pandemia da Covid. Invero, gli effetti di tale Pandemia, a differenza di quanto sostenuto, sono di poco conto rispetto ad un problema molto più importante che è quello dell’interruzione volontaria della gravidanza.

La strage degli innocenti, purtroppo, non è soltanto un episodio storico legato alla volontà omicida di Erode il Grande, bensì il risultato di una pratica mortale che trova nelle interruzioni di gravidanza la sua essenza. È impressionante, il numero degli aborti che annualmente si praticano nel mondo, basti pensare che da inizio 2022, nei primi 18 giorni di gennaio, hanno superato la cifra impressionante di due milioni. I dati di questa strage, ci vengono forniti dal sito  worldometers.info che presenta statistiche mondiali e sono in linea con quelli dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS).

In base alle statistiche dell’OMS, confermate dall’Istituto Guttmacher, tra il 2015 e il 2019 sono stati realizzati in media 73,3 milioni di aborti volontari all’anno.

La cosa più incresciosa riguarda il silenzio tombale da parte di tutti, in particolar modo dei media e delle associazioni di ispirazione cristiana a tutela della vita. È evidente, quindi, che le interruzioni volontarie di gravidanza, per il numero impressionante, rappresentano una vera e propria strage degli innocenti, tollerata dai governanti e da coloro i quali ritengono la pratica dell’aborto una innocua e giustificata scelta personale.

L’Italia, nazione cristiana – cattolica, forte della legge n. 194 del 1978, non si sottrae alla pratica dell’interruzione di gravidanza, raggiungendo numeri da capogiro, nel 2021 secondo l’IVG, gli aborti sono stati 67.638 una vera e propria strage degli innocenti, incomprensibilmente tollerata e quasi mai ostacolata.

L’indifferenza alla pratica dell’aborto è senza ombra di dubbio da condannare, anche perché se tutti i cattolici si mettessero a urlare questa ingiustizia smetterebbe di sana pianta. La colpa, quindi, non è solo dei medici e politici, ma anche di tutti coloro che difronte a tale pratica restano totalmente indifferenti.

Avv. Carlo Salvo