Perizie di variante irregolari, mancata valutazione del rischio idrogeologico, contabilità infedele, omesso controllo della qualità dei conglomerati bituminosi e delle quote stradali. Sono cinque le contestazioni della Corte dei Conti sui lavori di ammodernamento dell’autostrada A2 tra gli svincoli di Mileto e Rosarno. E sono dieci, invece, i citati in giudizio tra ingeneri e tecnici Anas a carico dei quali è stato ipotizzato un danno erariale di 29 milioni 981mila euro.

La prima udienza, davanti ai giudici della sezione giurisdizionale per la Calabria, si è tenuta lo scorso ottobre. Adesso, a distanza di qualche mese, arriva la definizione di una prima tranche di giudizio. A definire il procedimento a loro carico, con giudizio abbreviato, sono cinque componenti del gruppo di progettazione ai quali erano contestate esclusivamente le prime due tipologie di danno erariale, cioè l’illegittimità di perizie di variante e la mancata valutazione del rischio idrogeologico.

Secondo quanto sancito nella sentenza recentemente pubblicata dai giudici contabili della Sezione giurisdizionale per la Calabria i cinque, tutti difesi dall’avvocato Natale Carbone del Foro di Reggio Calabria, hanno già provveduto al pagamento di importi fra i 66mila e i 75mila euro ciascuno nelle casse dell’Anas. Resta in corso il giudizio per gli altri cinque coinvolti nelle indagini della magistratura contabile.

La vicenda ha avuto origine nel 1999, con l’aggiudicazione dei lavori di ammodernamento nel tratto autostradale per circa 47 milioni di euro. Eseguito circa 24% degli interventi, il contratto è stato risolto e l’Anas nel 2008 ha incaricato un nuovo gruppo di progettazione di redigere un nuovo progetto esecutivo. Successivamente, affidata l’esecuzione dei lavori, sarebbero stati riscontrati alcuni problemi di esecuzione, tanto da rendere necessarie due varianti in corso dei lavori. Secondo la Procura della Corte dei conti, l’approvazione delle varianti era illegittima, vi furono degli errori del gruppo di progettazione, non fu accertato il mutamento dello stato dei luoghi rispetto alla prime opere eseguite, non furono acquisite le necessarie autorizzazioni da parte dell’Autorità di Bacino, nonché fu tenuta durante

Il “caso A2” è stato citato come emblematico dalla procuratrice regionale della Corte dei Conti, Maria Rachele Anita Aronica, in occasione della recente cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario, che ha parlato della citazione nei confronti dei tecnici dell’Anas «per la disastrosa esecuzione del tratto autostradale Mileto-Rosarno che ha determinato il completo rifacimento del tratto autostradale. Ciò è accaduto soprattutto per la mancanza di idonee indagini geologiche e per la mancanza del prescritto parere dell’Autorità di Bacino». L’Anas, ha sottolineato ancora la procuratrice, è stata costretta a fare ulteriori lavori per rimediare ai danni da inondazione.

FONTE GAZZETTA DEL SUD