R. e P.
Prima facciamo si che l’Italia “viaggi” alla stessa velocità , dove non ci siano più Regioni di serie A e di serie B, e poi iniziamo a parlare di autonomia differenziata. E’ quanto afferma Roberto Ieraci Presidente dell’Associazione Culturale ” Nuovi Orizzonti per il Sud”.
Il disegno di legge voluto dal Ministro Calderoli ha come obiettivo quello di attribuire alle Regioni a Statuto ordinario una maggiore autonomia legislativa in uno spazio fin ora oggetto di competenza legislativa concorrente tra Stato e Regioni. Le Regioni potranno negoziare con lo Stato l’attribuzione di nuovi poteri e potranno anche trattenere per se il gettito fiscale, che in tal modo non verrà più ridistribuito a livello nazionale in base alle necessità di tutti, ma verrà invece utilizzato a livello regionale. Ciò comporterebbe però il potenziale rischio che L’Italia si divida in due tra un nord industrializzato e quindi più ricco e meglio organizzato ed un Sud sempre più povero e meno attrattivo. Si creerebbe così un sistema che anziché far diminuire le distanze tra i vari territori aumenterebbe le disuguaglianze. L’attuazione dell’autonomia differenziata è subordinata in ogni caso ai LEP ( Livelli Essenziale di Prestazione), previsti dalla Costituzione e riguardanti i diritti civili e sociali che devono essere garantiti a tutti i cittadini, in maniera equa su tutto il territorio. Ciò mette a nudo la drammatica divergenza che da sempre affligge la nostra nazione, con una disuguaglianza nei servizi offerti al cittadino . Le Regioni del nord hanno il vantaggio dalla loro di riuscire a garantire uniformità nei servizi al cittadino a discapito di un Sud dove i servizi lasciano molto a desiderare.
Pensiamo ai trasporti, ma anche alla Sanità, nota dolente della nostra Regione, che vede ogni anno lievitare i costi dovuti sopratutto “all’emigrazione” verso i grandi ospedali del Nord a dimostrazione anche della poco fiducia che si nutre verso i nostri nosocomi . E allora perché non cancellare tali difformità ? Perché nel corso degli anni si è preferito investire in modo insensato, con sperpero del denaro pubblico, quando invece tante opere utili e tanta occupazione si sarebbe potuta creare? Perché nel 2024 in Calabria, Regione a forte vocazione turistica, non si parla di Alta Velocità, di infrastrutture strategiche, di occupazione? La nostra classe politica dovrebbe impegnarsi affinché il Mezzogiorno e la Calabria non vengano condannati a vivere in condizioni di marginalità. Lo dobbiamo ai tanti giovani che hanno deciso di investire e rimanere nella nostra Terra. Lo dobbiamo ai tanti amministratori che quotidianamente devono fare fronte alle problematiche ed alle criticità nella gestione della cosa pubblica divenuta sempre più faticosa. Lo dobbiamo a noi stessi per scrivere una nuova pagina di riscatto di un territorio che vuole essere messo nelle condizioni di poter esprimere il suo potenziale e non passare alla storia per aver vissuto di solo assistenzialismo.
Roberto Ieraci Presidente Associazione Culturale ” Nuovi Orizzonti per il Sud”