“Non possiamo restare indifferenti. Condividiamo in pieno il documento siglato dalla Conferenza dei Vescovi calabresi che invitano alla mobilitazione democratica e all’approfondimento del Ddl Calderoli sull’autonomia differenziata”.

Così si esprimono i consiglieri regionali del gruppo del Pd a palazzo Campanella che da tempo sono impegnati, a tutti i livelli, per bloccare la cosiddetta secessione dei ricchi e che, insieme agli altri gruppi di opposizione, hanno presentato un’apposita mozione in Consiglio regionale.

“I timori che esprimono i Vescovi calabresi – prosegue la nota del gruppo dem – sono identici a quelli che esprimiamo da tempo in ordine ad una riforma che spacca in due il Paese e nega ogni sviluppo al Sud mettendo al bando ogni forma di solidarietà nazionale. Se dovesse essere approvata l’autonomia differenziata, senza il finanziamento dei Lep, ci sarebbero conseguenze devastanti in settori fondamentali, a partire dalla sanità come ha avuto modo di sottolineare da ultimo anche la fondazione Gimbe. Come abbiamo avuto modo di evidenziare con la nostra mozione, tutti gli indicatori economici e sociali, nonché i dati afferenti ai livelli essenziali delle prestazioni, segnalano l’aggravarsi delle differenze tra le Regioni del Nord e quelle del Mezzogiorno in termini di benessere della collettività e di servizi pubblici offerti ai cittadini. E, pertanto, l’attribuzione di particolari condizioni di autonomia per le Regioni si tradurrebbe nell’utilizzo regionale di una parte assai consistente del gettito fiscale, con un pesante squilibrio nella ripartizione delle risorse nazionali. Inadeguati a correggere queste anomalie sono il fondo di perequazione e gli stessi Lep. Per questo chiediamo al presidente Occhiuto di attivare i passaggi necessari per dare impulso ad una iniziativa legislativa da presentare direttamente alle Camere, sulla base del disposto dell’articolo 121, secondo comma della Costituzione, finalizzata alla revisione Titolo V Parte II della Carta in direzione di un regionalismo solidale e di diffidare il Governo nazionale dal proseguire nell’impulso alla prosecuzione dell’iter di approvazione del Ddl Calderoli”.

“Confidiamo – conclude la nota – che anche la nuova presa di posizione dei Vescovi calabresi venga tenuta nella dovuta considerazione e che il Consiglio regionale decida finalmente di difendere gli interessi e i diritti della Calabria e dei calabresi”.