Indispensabili: per l’aiuto che danno con i nipotini, permettendo di salvaguardare il lavoro più a rischio della coppia, quello della mamma. Necessari: per riuscire ad accantonare qualche risparmio o evitare ad andare sotto di conto per pagare asilo e baby sitter. Fondamentali: perché con la loro pensione intervengono a tamponare gli effetti dell’inflazione che sta erodendo stipendi sempre più bassi e precari.

Garanti di mutuo: in un momento in cui l’accesso al credito sta presentando soglie alte da sormontare.  E soprattutto, presenza emotiva e di affetto senza mediazioni e senza la stanchezza data dal carico di responsabilità che si porta dietro un genitore: una fucina di amore allo stato puro e senza sensi di colpa.

Dal 2005 in Italia, si celebrano proprio loro, i nonni, in concomitanza con la tradizione che vuole il 2 ottobre dedicato, non a caso, agli angeli custodi. In tutto il nostro Paese rappresentati da un esercito formato da 12 milioni di donne e uomini di cui una buona parte dedita ad aiutare figli e nipoti. Un dato su tutti: nella sola Lombardia ci sono oltre due milioni e mezzo di over 65, il 40% dei quali fa il nonno a tempo pieno.

È grazie alla loro presenza se le famiglie italiane riescono a risparmiare circa otto miliardi di euro l’anno. Secondo una delle ultime indagini promosse dalla Coldiretti un nonno su tre aiuta il bilancio familiare e questo nonostante il 63,1% prenda meno di 750 euro al mese. Il 35% guarda ai nonni come a un valido aiuto per i bambini fuori dall’orario scolastico, il 17% ne apprezza consigli ed esperienza. C’è poi un 4% che si avvantaggia del sostegno a livello domestico dei nonni. La presenza dei nonni rappresenta anche un fondamentale veicolo per tramandare le tradizioni alimentari di famiglia.

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