«Non era certo questo l’intervento normativo regionale che serviva per costruire un sistema virtuoso del ciclo integrato dei rifiuti, soprattutto partecipato e condiviso anche dalle comunità locali e dalla Città metropolitana. Chiediamo ancora una volta alla Regione Calabria che il nostro Ente venga messo finalmente nelle condizioni di fare quello che prevede la legge, cioè avere le funzioni e poter svolgere una gestione autonoma del ciclo integrato dei rifiuti». Sono le parole del consigliere metropolitano delegato al Ciclo Integrato dei Rifiuti e dell’Acqua, Salvatore Fuda, intervenuto nei giorni scorsi alla manifestazione pubblica che si è svolta a Gioia Tauro sul tema del raddoppio del termovalorizzatore deciso dalla Regione Calabria nel quadro della nuova Ato unica per i settori rifiuti e idrico.

«Nel territorio della Città metropolitana di Reggio Calabria, a differenza di altri contesti della Calabria, il processo di infrastrutturazione del settore rifiuti – ha inoltre evidenziato il rappresentante di Palazzo “Alvaro” – si è completato e non a caso ad oggi abbiamo tre impianti, Sambatello, Siderno, Gioia Tauro e il termovalorizzatore. Impianti nati fondamentalmente per trattare l’indifferenziato, mentre solo a Siderno c’era una sola linea per il trattamento del secco e dell’umido. E non è affatto vero – ha poi rimarcato Fuda – che i Comuni non hanno fatto nulla o che non sappiano fare il proprio mestiere. Questa è una bugia sulla quale si fonda la proposta di legge regionale. Semmai è vero il contrario. Due anni fa, ad esempio, la Regione Calabria ha consegnato agli stessi Comuni, un sistema letteralmente sgangherato dal punto di vista impiantistico e sottoposto ad una gestione che da anni è andati avanti in proroga, senza che venissero fatte mai gare. Inoltre tale sistema era di fatto “dopato” sotto il profilo finanziario poiché la Regione ha sempre anticipato le spese per i Comuni. E non a caso qualche anno fa circa 250 milioni sono stati contestati nel bilancio regionale.

Da questo scenario si è passati di colpo alla totale responsabilità dei Comuni e solo faticosamente la Città metropolitana si è fatta carico di questa enorme responsabilità affrontando l’organizzazione dei tre impianti, gestiti in prorogatio, senza alcuna discarica di destinazione finale e senza alcun impianto per il trattamento del differenziato a parte la piccola parte esistente a Siderno. E le uniche cose che sono state fatte sono frutto del lavoro svolto dalla Città metropolitana, ovvero i lavori per il rifacimento di Sambatello e l’ultimazione dei lavori di Melicuccà che per questioni di sicurezza è ferma perché la Regione non ha mai inteso fare, come prevede la legge, la perimetrazione della sorgente Vina nel quadro del piano di tutela delle acque.

Non meno importante è stato il lavoro di programmazione che Palazzo Alvaro ha portato avanti. Perché – ha spiegato Fuda – se si spinge sulla differenziata non puoi non avere impianti pubblici dedicati. In questa direzione abbiamo presentato nell’ambito di un bando che scadeva a febbraio la progettazione di un impianto per l’umido e il secco che sulla Piana mancava, la realizzazione di alcune piattaforme per facilitare i piccoli comuni a fare raccolta differenziata e l’impianto per il trattamento dei Pap. Insomma abbiamo messo in piedi una struttura che al suo interno ha delle professionalità specifiche di settore. Ora, dopo tutto questo, è impensabile imputare a comuni e Città metropolitana delle responsabilità.

Il termovalorizzatore di Gioia Tauro fa parte di questo sistema – ha infine evidenziato Fuda – e in questi anni non ha funzionato al cento per cento perché è una struttura obsoleta. Oggi la gestione che di questo impianto sta facendo la Città metropolitana entra nel merito delle attività che in esso vengono svolte, a differenza di quanto accadeva in passato. L’impianto va rivisto e ammodernato nella direzione di una maggiore efficienza e sicurezza, e dentro una logica di gestione pubblica sostenendo il lavoro che i Comuni, sia pur tra mille difficoltà, stanno conducendo sul fronte della raccolta differenziata, a partire dai tre grandi centri urbani, ovvero Reggio, Gioia Tauro e Rosarno».