R. e P.
Catalano Antonino, brigadiere (all’epoca appuntato) dei Carabinieri in servizio presso l’aliquota radiomobile di Gioia Tauro, è stato assolto dall’accusa di aver causato la morte di Sekine Traore’, per eccesso colposo di legittima difesa. In particolare gli veniva contestato, quale operante intervenuto in data 08.06.16 presso l’accampamento di extracomunitari (tendopoli) di San Ferdinando, costretto dalla necessità di aver esploso un colpo dalla pistola in dotazione, per tutelare la propria incolumità nonché quella dei colleghi (tre Carabinieri e due Agenti di Polizia, pure intervenuti) da un cittadino extracomunitario, tale TRAORE SEKINE, che, armato di coltello, gli si era scagliato contro colpendolo più volte al collo e al braccio .
Il Tribunale di Palmi, nella persona del Giudice Dr. M. Iazzetti, con sentenza n. 292/23, emessa il 10.3.23 e passata in giudicato lo scorso 25 luglio lo ha invece assolto
“perché il fatto non costituisce reato” ritenendo che il Catalano abbia agito per legittima difesa, accogliendo così pienamente la tesi difensiva e rigettando, contestualmente, le richieste risarcitorie delle parti civili ( tra cui vi era anche l’Associazione Contro gli Abusi in Divisa – ACAD).
La vicenda, nata dalla tragica morte del ragazzo africano si è così chiusa, ponendo fine al calvario, anche mediatico, subito dall’appartenente all’Arma, additato fin da subito come “giustiziere dalla pistola facile”.
La presente nota viene diffusa ad oltre due mesi dal passaggio in giudicato della sentenza al solo fine di riabilitare la figura del brigadiere Antonino Catalano, uomo corretto e fedele servitore dello Stato.
Polistena, li 27.09.2023
Avv. Eugenio Vagni