L’ipotesi è che si assentassero dal loro posto di lavoro, sebbene risultassero regolarmente in servizio. Una prassi consolidata” secondo gli investigatori delle fiamme gialle che su questi presupposti hanno notificato a due dirigenti medici dell’Asp di Reggio Calabria una misura interdittiva, ovvero la sospensione dalla professione medica e dal rapporto di lavoro per un anno.

Ma non solo, perché per i due professionisti è scattato anche un sequestro delle somme che si ritiene abbiano percepito indebitamente per le ore di lavoro dichiarate ma mai effettuate: ad entrambe si contesta dunque la truffa aggravata ai danni dello Stato e le false attestazioni della presenza in servizio.

Le indagini, svolte dalla Giardia di Finanza di Palmi, sono state avviate dopo aver ricevuto una lettera che denunciava delle frequenti e sistematiche assenze nella struttura territoriale dell’Azienda sanitaria provinciale che denunciava appunto il presunto assenteismo dei due dirigenti.

Le fiamme gialle hanno iniziato ad investigare arrivando quindi a ritenere che entrambe i medici, “contravvenendo ai propri doveri”, lasciassero il posto di lavoro sistematicamente e senza alcuna valida ragione di servizio per rientrare a casa o per sbrigare faccende personali, come andare al supermercato o alle poste, per poi tornare in ufficio solo in prossimità del termine dell’orario di servizio, e solo in quel momento certificando l’uscita con il badge.

Al termine, tenuto anche conto della funzione dirigenziale degli indagati nell’ambito struttura sanitaria, di conseguenza astrattamente rivestiti di maggiori responsabilità, il Giudice per le Indagini Preliminari ne ha disposto l’interdizione ed il sequestro del denaro.

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