L’assemblea delle minoranze della Locride, riunitasi a Roccella, ha dato un segnale di rottura netto nei confronti di AssoComuni, mettendo in evidenza tutte le fragilità di un’associazione che si dimostra sempre più lontana dai reali problemi del territorio. La partecipazione del sindaco di Platì, Rosario Sergi, che ha ufficialmente richiesto la fuoriuscita dal Comitato dei Sindaci, rappresenta una presa di posizione inequivocabile: una sfiducia palese verso un’istituzione che si è dimostrata incapace di affrontare le sfide amministrative locali.
Il malcontento di Sergi non è isolato. Durante l’incontro, ha evidenziato come le presidenze di AssoComuni e del Comitato dei Sindaci abbiano ignorato sistematicamente le problematiche urgenti sottoposte dai rappresentanti locali. Dissesto idrogeologico, viabilità compromessa, manutenzione inesistente delle strade e degli istituti scolastici: questioni fondamentali per la sicurezza e lo sviluppo della Locride che, secondo Sergi, sono state affrontate con superficialità o addirittura con il totale disinteresse da parte dei vertici dell’associazione.
Un’istituzione sempre più autoreferenziale
La denuncia di Sergi si inserisce in un quadro più ampio di crescente sfiducia nei confronti di AssoComuni, che da tempo appare un organismo più orientato alla conservazione delle proprie posizioni di potere che alla risoluzione concreta dei problemi locali. La rigidità delle sue strutture decisionali e l’assenza di un reale confronto con i territori hanno creato un solco sempre più profondo tra amministratori e cittadini, lasciando spazio a una gestione percepita come burocratica e distante.
Le accuse di inefficacia e immobilismo si sono moltiplicate nel corso della riunione, con il sindaco di Platì che ha sottolineato come il Comitato dei Sindaci non abbia nemmeno risposto a richieste urgenti su infrastrutture e servizi essenziali. Un silenzio assordante che ha portato alla decisione di uscire da un’istituzione ormai percepita come obsoleta e autoreferenziale.
Una svolta necessaria?
Alla luce di questi fatti, l’assemblea delle minoranze si propone come un’alternativa concreta ad AssoComuni, con l’obiettivo di colmare il vuoto lasciato da un’amministrazione inefficiente e disconnessa dalla realtà del territorio. La creazione di una nuova struttura di coordinamento potrebbe rappresentare una svolta per la Locride, garantendo una rappresentanza più attenta e un dialogo diretto con le istituzioni regionali e nazionali.
La vicenda mette in luce una verità ormai difficile da ignorare: la crisi di rappresentanza che colpisce molte realtà amministrative locali. Se AssoComuni non saprà rinnovarsi e recuperare un ruolo attivo e propositivo, rischia di diventare un ente svuotato di significato, incapace di rispondere alle esigenze di chi, ogni giorno, si confronta con i problemi concreti della gestione del territorio.
telemia.it