“U meccanicu” e “TT”, questi i soprannomi di Antonio Strangio, 38 anni, considerato contiguo alla ‘ndrina “Pelle-Vanchelli” di San Luca.
Su di lui pendeva da settembre un mandato d’arresto europeoemesso dalla Procura di Reggio Calabria: era latitante dal dicembre del 2012 dopo essersi sottratto all’obbligo di dimora a cui era sottoposto, ma oggi era ricercato anche per una condanna definitiva –scaturita dalle indagini conseguenti alla famigerata strage di Duisburg– per intestazione fittizia di beni; secondo gli inquirenti sarebbe stato il prestanome della ‘ndrina sanlucota.
Strangio è stato catturato a Moers, vicino Duisburg, in Renania. I Carabinieri di San Luca sono giunti alla sua localizzazione analizzando tutte le risultanze investigative pregresse disponibili sul suo conto, andando a verificare ogni utenza che avrebbe contattato in passato e ogni domicilio o dimora in cui avesse trovato ospitalità, sia in Italia che all’estero.
Fra le numerose residenze verificate, l’attenzione degli investigatori si è concentrata sulla cittadina tedesca dove, già in passato, era stata riscontrata la presenza di numerosi soggetti ritenuti contigui ai “Pelle-Vanchelli”. Grazie alla collaborazione con la polizia renana si è quindi stretto il cerchio attorno al covo del latitante, che probabilmente era in Germania fin dall’inizio della sua irreperibilità.
Strangio dovrà scontare 19 mesi di reclusione; espletate le formalità entro 90 giorni verrà estradato in Italia.