R. e P.
Un signore distinto, uno stile irreprensibile. L’immagine di un uomo d’affari, ben vestito, e soprattutto ben lontano dall’immagine dell’esponente della mafia messicana ricoperto di tatuaggi. Ma oltre l’immagine ripulita e fuorviante, si nasconde uno dei più pericolosi esponenti di spicco della malavita.
Il “dottor Wagner“, al secolo Ramon Cristobal Santoyo, ingegnere di 43 anni, è stato arrestato all’aeroporto Leonardo da Vinci di Fiumicino, Roma. Narcotrafficante, riciclatore di denaro sporco, ingegnere civile e alto ufficiale del crimine, vero e proprio “manager della cocaina”, è considerato uno dei grandi registi del trasferimento della “polvere bianca” dal Messico agli Usa per conto del cartello di Sinaloa la più famosa multinazionale dello spaccio con sede a Culiacan .
Il cartello di Sinaloa, da tre anni decapitato del suo leader Joaquín Archi Guzmán Loera, noto anche con lo pseudonimo di El Chapo, incassa un duro colpo con l’arresto del dottor Wagner. Gli Usa ne hanno chiesto l’estradizione in California. Su di lui pendono accuse di traffico e riciclaggio che potrebbero costargli l’ergastolo. Dopo un parere della corte d’Appello, a Roma, spetterà al ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, dare la definitiva autorizzazione e nel caso concedere l’estradizione richiesta.