Area archeologica di Locri Epizefiri
L’area archeologica
A circa 3 km a sud dell’attuale centro abitato del comune di Locri si sviluppa l’area archeologica di Locri Epizefiri. Il fatto che tale area si trovi a distanza dagli odierni centri abitati ha preservato quasi integralmente la città antica. La città era difesa da una cinta muraria di 7 km, in molti tratti ancora visibile. All’esterno delle mura si sviluppano le necropoli, mentre la maggior parte delle aree sacre sono disposte in prossimità della cinta. I santuari all’interno delle mura sono dotati di edifici templari monumentali e risalgono al periodo arcaico, mentre quelli situati immediatamente all’esterno presentano un aspetto meno monumentale, pur essendovi state rinvenute abbondanti offerte votive.
Il Teatro
Tra i monumenti ancora oggi visibili c’è il teatro, risalente al IV secolo a.C. con rifacimenti in età romana: è l’unico edificio pubblico non sacro riportato alla luce a Locri. Si tratta di una costruzione realizzata sfruttando una conca naturale situata ai piedi dell’altura di Casa Marafioti. Il teatro poteva accogliere circa 4.500 spettatori.
Il Museo Archeologico
Il museo sorge all’interno dell’area Archeologica dell’antica Locri Epizefiri. Il percorso museale si sviluppa su due piani: al piano terra, reperti provenienti dagli scavi archeologici dell’antica polismagno-greca e nel quale trovano posto reperti di dimensioni maggiori quali sarcofagi, cippi funerari ed elementi architettonici di varia natura, mentre al primo piano sono custoditi reperti antecedenti alla colonizzazione greca e databili all’età del ferro
Le Necropoli
All’esterno della città vi sono diverse necropoli, presso le contrade Monaci, Russo, Faraone, Lucifero, dove sono state ritrovate oltre 1.700 tombe. La più celebre è la Necropoli di contrada Lucifero, in uso dall’VIII secolo a.C. al III secolo a.C. comprende tombe di tre tipi: tomba a fossa, tomba a cappuccina e tomba a semibotte. Tanti gli oggetti di valore rinvenuti: vasi, specchi, ornamenti di bronzo e monili in metallo prezioso.
I santuari
Tra i templi rinvenuti, quello in migliori condizioni è il Santuario di Persefone, definito da Diodoro Siculocome “il più famoso tra i santuari dell’Italia meridionale“. L’importanza archeologica del santuario della Mannella consiste nell’eccezionale ricchezza dei depositi votivi: terrecotte figurate, frammenti di vasi, arule, pinakes (quadretti in terracotta decorati con scene a rilievo policrome), specchi e iscrizioni con dedica alla dea, si datano tra il VII e il II secolo a.C.
Contatti
Museo Archeologico Nazionale di Locri Epizefiri
Contrada Marasà, 89044 – Locri (RC)
Tel. +39 0964390023
Direttore: Dott.ssa Rossella Agostino