L’impegno contro la violenza di genere e contro ogni abuso è al centro della visione artistica di Emanuela Licciardelli, giovane regista e sceneggiatrice siciliana che vive da alcuni anni ad Ardore. Ha fatto discutere il cortometraggio “Ardor” dove la regista ha dato voce ad una lettura alternativa della passione di Cristo, con protagonista una donna. L’impegno nel sociale di Emanuela è quotidiano, con al centro i diritti delle donne e contro ogni forma di violenza o abuso rappresentando nei suoi “corti” anche la violenza psicologica oltre a quella fisica.

«C’è un pregiudizio culturale alla base – ha sottolineato Emanuela – ed io ho deciso di battermi per quelle donne che hanno paura, perché è facile dire “dovete denunciare a tutti i costi” senza pensare che dietro c’è un contesto in cui regna la paura. Per far sì che si arrivi alla denuncia, prima bisogna attivare una rete di protezione e solidarietà verso la vittima».
La battaglia che la regista porta avanti trova il sostegno di altre realtà solidali e di volontariato che operano nella Locride.

«Io mi metto completamente a disposizione per aiutare le donne che stanno subendo violenze – aggiunge Licciardelli –, cerco di lavorare tantissimo anche tramite i social che spessissimo vengono stigmatizzati ma che invece, se usati consapevolmente, possono diventare uno strumento potentissimo».

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foto: metisnews.it