R. & P.
Si è tenuta sabato 23 giugno, nella sala della biblioteca comunale di Ardore Marina, la presentazione del tanto atteso Registro Tumori, strumento di conoscenza e di programmazione sanitaria sulla problematica delle neoplasie nel territorio della Città Metropolitana di Reggio Calabria. L’incontro, organizzato e coordinato dal dott. Giuseppe Grenci, nella sua qualità di Presidente della Conferenza dei Sindaci presso l’ASP 5, é il primo di una serie di convegni sulla stessa tematica, che toccheranno le aree rerritoriali metropolitane (Locride, Piana, Stretto e Grecanica). L’incontro si è aperto con i consueti saluti istituzionali seguiti dall’introduzione del sindaco Grenci il quale ha sottolineato l’importanza delle informazioni che questo documento ci fornisce. Si tratta di una prima raccolta dati che riguarda la distribuzione delle patologie tumorali sul territorio della provincia di Reggio Calabria nel triennio 2010-2012 che ha l’obiettivo di rispondere alle numerose richieste sullo stato di salute della popolazione effettuate sia dalle associazioni ambientalistiche e di volontariato, sia dai Sindaci, sia dai cittadini del nostro territorio preoccupati dalla possibile correlazione tra insorgenza dei tumori ed esposizione a contaminanti ambientali. Ad aprire gli interventi programmati è il Dott. Pasquale Mesiti, Direttore sanitario ASP di Reggio Calabria che, dopo aver ringraziato tutti coloro che hanno contribuito al raggiungimento di questo risultato ed, in particolare, la dottoressa Filomena Zappia, responsabile del Registro Tumori, la dottoressa Santa Valenti Clemente e l’infermiera Romina Vincenzi, ha posto l’accento sul declino della nostra sanità e di come sette anni di commissariamento l’abbiano messa definitivamente in ginocchio. Mesiti continua affermando che l’unico modo per uscire da questo torpore è concentrare le proprie energie per migliorare le cose e non per cercare di attribuire responsabilità, auspicando un tavolo di concertazione permanente tra ASP, conferenza dei sindaci  (con cui, negli ultimi tempi, i rapporti sono notevolmente migliorati) e società civile, che permetta una stretta collaborazione tra le parti in causa e che consenta di trovare soluzioni il più possibile condivise. Molto puntuale e precisa la relazione della dottoressa Filomena Zappia che ha, con chiarezza, sintetizzato i risultati di questo importante lavoro, ponendo l’accento su due concetti basilari: l’incidenza, che ci riferisce la misura di  quanti casi di uno specifico tumore vengono diagnosticati in un determinato periodo e la mortalità che ci riferisce la misura di quanti decessi si verificano in un determinato periodo di tempo a causa di quello specifico tumore. Nel complesso, i tassi di incidenza e mortalità standardizzati, divisi per sesso, risultano inferiori in modo statisticamente significativo rispetto a quelli della media nazionale e rispetto alla media del Sud Italia. I confronti per distretto sanitario mostrano invece una maggiore incidenza nel distretto di Reggio seguito dal distretto Tirrenico e infine Jonico. È stata effettuata un’analisi approfondita sulla Piana di Gioia Tauro, considerata area a rischio di contaminazione ambientale. I controlli effettuati dall’ARPACAL e i dati di incidenza e mortalità del Registro Tumori sono gli unici strumenti in grado di fornire informazioni dettagliate sulla problematica. Conclude la dottoressa Zappia “tutelare la salute dell’ambiente e delle persone è, dunque, non solo un obbligo morale e legislativo dei Governi ma  è necessario anche l’impegno e la ricerca di modelli di studio da parte dei professionisti”. Infine l’intervento del Dott. Giovanni Condemi, Dirigente medico dell’ OUC  di oncologia del Presidio Ospedaliero di Locri, che ha esaminato l’impatto manageriale che i dati del Registro Tumori avranno sulla gestione dell’Oncologia Clinica e quali le possibili prespettive per il futuro della Sanità nella nostra zona. Questo documento è un punto di partenza che ci fornisce un quadro generale sulla distribuzione delle patologie oncologiche nel nostro territorio, quadro che,  comunque, come sottolineato da più parti, risente molto delle gravi carenze che esistono nell’ASP 5 sul fronte della prevenzione dei tumori della mammella, dell’utero e, soprattutto del colon-retto, nonché delle chirurgie dedicate con possibilità di analisi anatomo-patologica estemporanea. Una menzione particolare, infine, va fatta all’apporto dato dall’ AIRTUM, che ha svolto un ruolo fondamentale nella formazione degli operatori e nel percorso di accreditamento del registro.