R. e P.

Uno scrittore, Massimiliano Capalbo, che mette a disposizione dei lettori le qualità intellettuali e la particolare visione critica per cercare di tracciare l’identità sociale della “malattia da coronavirus 19”; un almanacco, il suo libro In Media Stat Virus, tanto crudo e coraggioso da apparire a qualcuno perfino irritante. Un’artista, Liliana Condemi, che alla malattia dà, con la mostra Drawing Extra Room, le forme e i colori suggeriti dal suo estro inquieto, perché se una cosa ha forma e colore è più facile guardarla in faccia e darle un posto nel mondo. Un cantastorie, Nino Racco, che esegue La Canzone Che Racconta /pendant Coronavirus, perché, come la poesia e le favole, le canzoni trasportano nel tempo ogni storia e le assicurano un futuro più vero e imparziale del presente. Una narratrice, Ileana Iorfida, che con sagacia assume, nel racconto breve Deus Sive Natura, le sembianze del virus e con esso si fa un selfie, perché ogni individuo è uno specchio: tutto è verità dentro di noi, anche il malessere.

Può essere così sintetizzato quanto avverrà il prossimo 4 ottobre, a partire dalle 16.15, nel pieno rispetto delle misure di prevenzione Covid 19 e per chi riuscirà a prenotarsi (il numero è nella locandina), presso la Casa delle Erbe e delle Agriculture della Locride, ad Antonimina. Protagonisti di questo incontro inusuale saranno i quattro autori coi differenti e articolati linguaggi che daranno voce e senso alle domande che presumibilmente ognuno di noi si è fatto e che spesso sono rimaste sull’uscio della coscienza, anticipate e sommerse dalle mille risposte fornite dai sistemi eretti a tutela dei cittadini.

A presentare il libro di Capalbo, dialogando con l’autore, sarà il giornalista Gianluca Albanese, direttore della testata Lente Locale.

«Oggi – dice Marò d’Agostino, curatrice del ciclo “Teatro, scritture e visioni Fuori Rotta” – più che rimanere nella rotta bisognerebbe imparare a perderla e saper produrre un cambiamento solo a partire dalla gestione consapevole delle risorse migliori che abbiamo: il pensiero, la creatività, il buon senso individuale e civico e la capacità d’amare l’altro e la Terra. Se il Covid 19, come un cataclisma, ha potuto sconvolgere l’“ordine” del pianeta, attraverso gli stessi meccanismi la civiltà umana potrebbe trovarsi fulmineamente aggiustata in un altro. Quanto, come persona, siamo disposti a prendere coscienza della nostra partecipazione a tutto questo e a prefigurare l’adesione ad un futuro incognito?».  L’incontro di domenica inaugurerà il ciclo ideato dalla fondatrice della Casa delle Erbe della Locride, per promuovere la riflessione su temi peculiari del nostro tempo e la condivisione di momenti di distensione e bellezza, fuori dalle rotte routinarie, respirando ai ritmi dell’incantevole natura calabrese.