“Trova applicazione a Reggio Calabria e, probabilmente, per la prima volta in Italia, il nuovo istituto del controllo giudiziario previsto dal riformato codice antimafia”. A darne notizia è la società Aet srl di proprietà degli ingegneri Antonino Martino e Andrea Cuzzocrea. “L’azienda, assistita dall’avv. Domenico Iofrida – è detto in un comunicato – è stata infatti ammessa, con provvedimento della sezione misure di prevenzione del Tribunale di Reggio Calabria, al nuovo istituto del controllo giudiziario previsto dall’articolo 34 bis del Decreto legislativo 159 del 2011”.
E’ stata la stessa società Aet a fare richiesta di ammissione al nuovo istituto, trovando l’accoglimento da parte del Tribunale che ha riconosciuto, fra l’altro, l’interesse pubblicistico alla realizzazione di opere di rilevanza pubblica e nella salvaguardia di posti di lavoro. Il tutto come previsto dalla nuova norma. “Infatti – sottolinea la Aet – la misura ha come effetto anche la sospensione dell’interdittiva cui la società era andata soggetta. Ciò, consentirà alla stessa la prosecuzione delle attività imprenditoriali e la salvaguardia dei posti di lavoro in aderenza alla ratio normativa”.
“La società Aet, recentemente – riporta ancora il comunicato – era risultata aggiudicataria dell’appalto per la Realizzazione del parcheggio del Palazzo di Giustizia di Reggio Calabria (importo 12 milioni di euro) e non aveva potuto stipulare il contratto di affidamento a causa della revoca disposta in seguito al provvedimento interdittivo. Il richiesto controllo giudiziario potrà consentire a Aet di proseguire in tutti i contratti in essere con la pubblica amministrazione e al Comune di Reggio Calabria di stipulare, nell’interesse dell’intera collettività, quello relativo all’aggiudicazione sopra indicata con il soggetto che aveva formulato la migliore offerta.
L’impresa da qui in avanti sarà affiancata da un amministratore giudiziario e metterà in atto le prescrizioni normative ed ogni misura organizzativa finalizzata a prevenire specificatamente i rischi e i tentativi di infiltrazione mafiosa”.
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