Premessa

A seguito dell’evento alluvionale del 1° novembre 2015 che ha interessato la costa ionica del Reggino, è stato effettuato un sopralluogo, in data 04/11/2015, in corrispondenza del ponte della Strada Provinciale Africo, che collega i comuni di Brancaleone e Bruzzano Zeffirio (Prov. RC), sulla fiumara Bruzzano, allo scopo di fornire un parere sulla possibile fruibilità dello stesso, considerando i danni subiti dalla struttura, e proporre degli interventi sia strutturali e sia idraulici per la messa in sicurezza dell’opera. L’ispezione è stata condotta dai Proff. Ing. Luciano Ombres, Roberto Gaudio e Francesco Bencardino, Dott. Ingg. Fabio De Napoli e Nadia Penna, per conto del Dipartimento di Ingegneria Civile dell’Università della Calabria, in presenza del Dott. Cuzzola (Sindaco del Comune di Bruzzano Zeffirio), del Vicesindaco e di un tecnico del Comune di Bruzzano Zeffirio, dell’Arch. Meduri e di un funzionario del Settore 12 – Viabilità-Trasporti-Catasto Strade (Provincia di Reggio Calabria).

 

Analisi stato di fatto e documentazione fotografica

La struttura è costituita da un ponte in muratura al quale è stato successivamente realizzato in aderenza un ponte in c.a.

Il ponte in muratura presenta tre arcate, ciascuna con luce di circa 12 m, altezza dell’impalcato di circa 7 m e larghezza delle pile smussate di circa 1 m. Alla base delle due spalle, sono stati realizzati degli elementi murari a forma di semi-cono a protezione delle spalle stesse, cui si innestano dei muri (aventi lunghezza di circa 10 m) ad altezza variabile con funzione di argine del corso d’acqua.

Il ponte realizzato successivamente a quello in muratura presenta le due pile e le spalle in c.a. e travi in c.a.p., collegate da una soletta in c.a.. Il dado di fondazione delle pile del ponte in c.a., squadrato e non smussato come le pile stesse, è stato realizzato a una quota tale che circa metà della sua altezza affiora rispetto alla superficie libera della corrente. Inoltre, esso presenta una larghezza maggiore rispetto alla larghezza delle pile in muratura.

Dal sopralluogo effettuato, risulta che la pila in destra idraulica del ponte in c.a. è stata scalzata al livello della fondazione, trascinata verso valle e insabbiata per più della metà della sua altezza, eseguendo uno spostamento rigido (rotazione e traslazione).

Il cedimento della pila in c.a. è da attribuire ai fenomeni di erosione che hanno interessato la sua fondazione. Infatti, l’andamento planimetrico del corso d’acqua a monte del ponte, caratterizzato da due forti curve a gomito in sinistra e in destra idraulica, e la geometria del dado di fondazione, che impedisce il corretto deflusso delle acque favorendo la creazione di sistemi di vortici e, quindi, il movimento dei sedimenti che costituiscono il fondo dell’alveo, hanno accentuato il fenomeno di erosione sotto il piano fondale e il conseguente scalzamento della pila. Si ricorda che la massima profondità di scavo può essere stimata in via speditiva pari a 2-2,5 volte la larghezza della pila; nel caso in questione, è da assumersi a riferimento la larghezza del dado di fondazione a spigoli vivi del ponte in c.a., pari a circa 6 m, ragion per cui lo scavo atteso è dell’ordine della decina di metri (lo scavo atteso nel caso di pila smussata sarebbe stato dell’ordine di un paio di metri).

Tali fenomeni erosivi sono ancora in corso, dal momento che, durante il sopralluogo, a monte della spalla sinistra del ponte è stata riscontrata una profondità del fondo dell’alveo rispetto alla superficie libera della corrente di circa 2,10 m, mentre a valle del ponte stesso tale profondità è risultata essere pari a circa 0,70 m.

Inoltre, l’impalcato del ponte in c.a., venendo a mancare l’appoggio fornito dalla pila, ha subito un cedimento e una rotazione, che ha provocato il distacco del manto stradale. Infatti, si nota come la nuova struttura in c.a. sia quasi sconnessa dal ponte in muratura. Per di più, è possibile notare visivamente che il distacco della pila in c.a. con il dado di fondazione ha provocato il distacco della porzione di valle della pila in muratura in pietra.

Per quanto riguarda l’opera in muratura, nella zona di accesso al ponte, la spalla in destra idraulica risulta essere stata svuotata a monte; ciò ha causato anche la frana dell’opera di protezione della spalla stessa. Lo smottamento e lo svuotamento del terreno sono stati indotti dalla corrente non centralizzata, che, defluendo oltre le arginature, ha interessato la zona retrostante l’opera di protezione della spalla.

La struttura in muratura non presenta altri evidenti cedimenti strutturali negli archi, nelle imposte e nell’impalcato.

Primi interventi in emergenza

Per garantire la fruibilità del ponte in muratura a una sola corsia a senso alterno si propongono i seguenti interventi:

1)     movimentazione dei sedimenti a monte del ponte, al fine di centralizzare la corrente attualmente in curva, e contestuale pulizia dell’alveo, con la rimozione di arbusti e di altri materiali di varia natura attualmente presenti (tubazioni divelte, macerie, etc.);

2)     utilizzo dei sedimenti movimentati di pezzatura più grossa per il riempimento delle fosse di scavo sotto il ponte;

3)     rimozione della pila scalzata;

4)     opere in legno o acciaio a sostegno delle travi in c.a.p.;

5)     sconnessione delle due strutture, in muratura e in c.a., eseguendo operazioni che portino alla separazione dell’impalcato, parzialmente già in essere;

6)     rinterro e compattazione a monte della spalla del ponte in muratura in destra idraulica, con ripristino della protezione a semi-cono della spalla;

7)     consolidamento della pila in muratura in pietra danneggiata;

8)     ripristino dell’accesso al ponte con la realizzazione del manto stradale.

Tali interventi dovranno essere realizzati contestualmente all’ispezione delle fondazioni e del piano di posa delle fondazioni sia delle spalle sia delle pile del ponte in muratura, al fine di esprimere un giudizio sull’instabilità della struttura.

 

 

Rende, 06/11/2015

 

Prof. Ing. Luciano Ombres

Prof. Ing. Roberto Gaudio

Prof. Ing. Francesco Bencardino

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