R. e P.
Presso l’Aula Magna dell’I.P.S.I.A. di Siderno, nell’ambito dell’attività didattiche riferite all’acquisizione di conoscenze e competenze di “Cittadinanza e Costituzione”, si è svolto, il 09 febbraio 2019, un interessante seminario di studi dal titolo “Reflecting on Europe” (“Riflettere sull’Europa”). Nel corso della giornata di studi, promossa dall’Ufficio Comunicazione del Comitato Europeo delle Regioni (CoR), è stata presentata la campagna dal titolo: “Il Futuro dell’Europa/questionario on line/app ”Dì la tua sul futuro dell’Europa”, iniziativa quest’ultima che riconosce l’importanza di prestare ascolto alle preoccupazioni dei cittadini e degli enti locali e regionali e di soddisfarne le aspettative per quanto concerne la necessità di realizzare un progetto europeo fondato sulla solidarietà, sulla coesione sociale e sulla corretta applicazione del principio di sussidiarietà. E ciò sul presupposto che occorra costruire l’Unione Europea a partire dal basso, favorendo la partecipazione dei cittadini alle politiche europee per accrescere la legittimità democratica dell’Unione Europea ed avvicinare maggiormente l’Europa ai suoi cittadini. E’ noto come, specie nell’attuale momento storico, spesso i cittadini non riescano a vedere quale sia il vantaggio che apporta l’appartenenza all’U.E. e ciò, in parte per via di una comunicazione inadeguata, e pure per effetto di un diffuso senso di sfiducia nei confronti delle Istituzioni Europee, spesso percepite come troppo lontane, al punto che molti cittadini ancora oggi dimostrano nei fatti di non sapere ancora che cosa sia l’U.E. e neppure che cosa faccia. La tavola rotonda ha visto la partecipazione di eminenti relatori, e precisamente di Tommaso Calabrò, Direttore Generale della Programmazione Comunitaria presso la Regione Calabria, dell’Onorevole Antonio Viscomi, Ordinario di Diritto del Lavoro, già Vice Presidente della Giunta Regionale calabrese ed attuale Deputato al Parlamento Italiano, nonché di Enzo Bianco, Presidente in carica della Delegazione Italiana presso il Comitato Europeo delle Regioni, Vice Presidente del medesimo organismo a Bruxelles, figura molto nota nel panorama politico italiano per essere stato per quattro volte Sindaco di Catania e per due volte Ministro degli Interni, la prima nel Governo del Presidente del Consiglio Massimo D’Alema e la seconda nel successivo Governo presieduto dal Presidente del Consiglio Giuliano Amato. Il dibattito, moderato dalla giornalista Anna Laura Tringali, ha visto la convinta partecipazione di molti studenti dell’Istituto Professionale, i quali hanno potuto così approfondire tematiche di grande attualità, tra le quali, a titolo esemplificativo, i diritti di cittadinanza e l’identità europea (compresi gli scenari e le considerazioni riguardanti il periodo successivo alla Brexit); la crisi dei profughi/rifugiati e l’integrazione dei migranti; il futuro della politica di coesione e gli investimenti territoriali dell’U.E., la gestione dei fondi europei, l’economia circolare, i cambiamenti climatici e le politiche di salvaguardia dell’ambiente messe in atto dall’Unione Europea. Dopo l’introduzione di Giuseppe Varacalli, Membro in carica del Comitato Europeo delle Regioni, che si è soffermato principalmente sulle prerogative e sull’assetto istituzionale dei vari organi di cui si compone l’Unione Europea, è stata la volta di Franco Candia, Sindaco di Stignano e Presidente dell’Assemblea dei Sindaci della Locride, il quale ha inteso evidenziare l’impatto che le politiche comunitarie hanno sul governo delle realtà amministrative locali. A sua volta, dopo il cordiale indirizzo di saluto rivolto agli illustri relatori a nome dell’Istituzione scolastica rappresentata, il dirigente scolastico Gaetano Pedullà, dopo aver evidenziato come il programma di riforme economiche e sociali approvato nel 2000 a Lisbona dai Capi di Stato e di Governo dei paesi membri dell’Unione europea (c.d. “Strategia di Lisbona”) sia stato solo in parte realizzato, accennando ai contenuti del c.d. “Libro Bianco” intitolato “Insegnare ed apprendere: verso la società basata sulla conoscenza”, predisposto e pubblicato dall’Unione Europea durante la presidenza di Jaques Delors, si è soffermato sulla necessità innalzare in Italia la quota di popolazione adulta in possesso di un diploma di istruzione superiore, che ammonta al 60,9% contro il 77,5% vantato dal resto dell’Europa. Di qui la necessità di perseguire l’obiettivo dell’apprendimento lungo tutto l’arco della vita (c.d. “lifelong learning” o “apprendimento permanente”) e, in quest’ottica va vista la scelta operata dall’I.P.S.I.A. di Siderno di attivare, dal prossimo anno scolastico, anche corsi serali per adulti, al fine di venire incontro alle esigenze di un’utenza costituita da studenti lavoratori e da coloro che in passato hanno abbandonato la frequenza scolastica in qualsivoglia indirizzo di studi e che oggi hanno la necessità di conseguire un idoneo titolo di studio che possa agevolare il loro inserimento o migliore inquadramento nel mondo del lavoro.
L’interrogativo di fondo sollevato nel corso del seminario è stato: Quanto ci sentiamo Europei? O, meglio, cosa significa oggi essere Cittadini dell’Unione Europea? A questo interrogativo hanno dato risposta, nel dibattito che ne è scaturito, i relatori interpellati dagli studenti. Come è noto la cittadinanza europea è stata introdotta nel 1992 con il Trattato di Maastricht (articolo 17), proprio nel momento in cui la CEE (Comunità Economica Europea) è stata trasformata in U.E. (Unione Europea), ovvero quando la Comunità ha perso l’attributo “economica”, al fine di sottolineare che i cittadini non sono più considerati soltanto come soggetti economicamente attivi, ma anche come individui aventi dei diritti e direttamente coinvolti nel processo di integrazione europea. Ebbene, sia l’On. Viscomi che l’On. Bianco, facendo riferimento alle proprie esperienze professionali e politiche e ai testi normativi varati nel corso delle rispettivi mandati svolti all’interno delle Assemblee elettive, hanno inteso rimarcare come essere cittadini europei non è solo qualcosa di simbolico e di astratto, bensì comporta dei benefici concreti e reali, che a volte nemmeno si conoscono. Tra questi, si citano a titolo esemplificativo, “il diritto di circolare e di soggiornare liberamente nel territorio degli Stati membri”. Questo, tradotto in parole povere, significa che l’U.E., per facilitare lo spostamento dei suoi cittadini, sia esso dovuto ad un viaggio turistico, per lavoro o per studio, ha eliminato le frontiere interne permettendo alle persone di circolare liberamente nel territorio degli Stati membri, con il solo possesso di un documento che ne accerti l’identità, rilasciato dal proprio Paese d’origine. Altro importante diritto derivante dalla titolarità della Cittadinanza Europea è “il diritto di voto e di eleggibilità alle elezioni del Parlamento europeo e alle elezioni comunali nello Stato membro in cui risiedono, alle stesse condizioni dei cittadini di detto Stato”. Come pure “il diritto di presentare petizioni al Parlamento Europeo, di ricorrere al Mediatore europeo, di rivolgersi alle Istituzioni e agli organi consultivi dell’Unione in una delle lingue dei trattati e di ricevere una risposta nella stessa lingua”. Come emerso dal dibattito, trattasi, di tutta evidenza, di diritti politici fondamentali perché permettono ai cittadini di partecipare alla presa di decisioni in seno all’Unione Europea, sia direttamente che indirettamente, e quindi di poter spiegare una certa influenza sul “funzionamento” degli organismi che fanno capo alla medesima. E tenuto conto del fatto che, comunque, problematiche di portata planetaria, come l’inquinamento o i cambiamenti climatici, oppure di portata epocale come il fenomeno dell’immigrazione dai Paesi poveri del pianeta, non possano essere risolti dal singolo Stato europeo, bensì a livello di Unione Europea, come ad esempio, tramite la creazione di un corpo di polizia e/ o di soccorso europeo, non riferito a singoli Stati, ma alla cui costituzione tutti gli Stati membri dell’U.E. siano tenuti a partecipare. Ed ancora, “quali sono le vere ragioni che hanno portato il presidente Donald Trump ad annunziare al mondo intero il mancato rispetto degli accordi sul clima di Parigi? E quali potranno essere le conseguenze del mancato rispetto degli impegni per ridurre le emissioni e contenere il riscaldamento globale da parte degli Stati Uniti come di qualsiasi altra potenza mondiale?”. Queste e tante altre le domande poste dagli studenti ai relatori che si sono soffermati a delineare il ruolo dell’Unione Europea nello “scacchiere internazionale”. Al termine del seminario le tradizionali foto di rito nonchè i calorosi ringraziamenti rivolti agli illustri ospiti dagli studenti e dal Dirigente scolastico, che ha inteso evidenziare il favore con il quale vengano accolte dalla Scuola tutte le iniziative finalizzate all’acquisizione di conoscenze in materia di “Cittadinanza e Costituzione”, queste ultime oggetto di accertamento, peraltro, nell’ambito del nuovo esame di maturità, come pure la consueta disponibilità ad accogliere tutte le Personalità delle Istituzioni, del mondo del Lavoro, delle Professioni, della Cultura e delle Arti, desiderose di mettere a disposizione degli studenti frequentanti l’Istituto Professionale di Siderno/Locri il proprio bagaglio di conoscenze, di esperienze lavorative e professionali.