L’apparizione dell’angelo nocchiero è una momento di serena certezza in un contesto di situazioni estranee all’esperienza umana . Dopo tanti demoni infernali , l’incontro con l’angelo acquista una dimensione rassicurante che si profila via via all’orizzonte di Dante, ancora turbato dall’angoscia infernale . Ormai la rugiada ha lavato il volto del poeta-pellegrino , che è pronto ad affrontare le nuove difficoltà con la coscienza di essere scampato a un tragico pericolo. La situazione di incertezza caratterizza anche le anime che giungono alla foce del Tevere a bordo della navicella , unite pero nella consapevolezza di essere uscite da una condizione di schiavitù : cantano infatti insieme ( In exitu Israel Aegypto) , il salmo degli Ebrei fuggiti dalla prigionia d’Egitto, lo stesso veniva cantato in chiesa nelle cerimonie funebri . L’anima libera dal peccato scioglie il suo canto a Dio e la coralità ravviva il senso di comunione e compartecipazione che caratterizza le anime del Purgatorio .
Il passato, tuttavia , incombe forte e drammatico ; sono ancora vive nel pellegrino le immagini sconvolgenti di un mondo stravolto , le strida e gli altri guai , il frastuono di un ‘atmosfera cupa e sinistra . La caligine tolta dal volto è ancora presente nell’animo di Dante . Il poeta avverte la necessita di una pausa, di un momento di pace ,cui si possa abbandonare lo spirito esausto. Affiorano nella memoria le immagini positive di una realtà trascorsa ,i momenti di gioia, i sogni accarezzati e mai perduti . Ecco una vecchia canzone d’amore , ricca di ricordi e sensazioni : l’anima rapita si tuffa nella memoria , si abbandona al ricordo , a ciò che di piacevole ha vissuto , si rifugia nell’alvo protettivo degli affetti . Trova cosi la forza di affrontare, con rinnovato vigore, la nuova realtà. La regressione si realizza sulle noti dolci e amiche di Casella , che intona (Amor che nella mente mi ragiona , la seconda canzone del Convivio). Per Dante e per queste anime è come ritrovare una parte di sè, recuperare il passato e farsi cullare in questo rapimento della dolcezza del ricordo. Tutti si lasciano trascinare dalle note di Cesella , dimenticando che devono salire a farsi belle.
Aspro giunge il rimprovero di Catone , di colui che ha fatto dell’intransigenza un sistema di vita . L’intermezzo musicale , tutto mondano, che ha spezzato il salmo iniziale e interrotto il percorso di espiazione , è stato tuttavia un incentivo per Dante , che sta acquistando la forza per scalare la montagna del Purgatorio.
L’intreccio tra musica sacra e musica profana crea un contrasto che si compone nella nuova realtà purgatoriale , in cui cielo e terra convivono nella dimensione pacata del naufrago scampato a un pericolo mortale. Il rimprovero di Catone suggerisce per altro che è giunto il tempo di affrontare la realtà.
Vincenzo Bruzzaniti