Arriva oggi il ministro dell’Interno Angelino Alfano, in visita in Calabria per presiedere una conferenza regionale indetta proprio per parlare di pubblica sicurezza. Gli stati d’animo delle forze dell’ordine e del sindacato indipendente di polizia vivono in un continuo clima di preoccupazione. Questa situazione va avanti ormai da troppo tempo e tutto è dovuto all’escalation criminale che si registra in molte zone della regione. Il Coisp calabrese ha lanciato un appello in merito alla visita di oggi: ha chiesto infatti risposte concrete per affrontare le difficoltà che vive la regione in termini di sicurezza, e spera vivamente non si tratti della solita ennesima passerella.
Anche Cafiero de Raho aveva spiegato, qualche giorno fa, la nuova strategia della tensione della ‘ndrangheta in Calabria: La ‘ndrangheta che prima agiva in grande silenzio. Da un anno a questa parte ha ripreso a usare la violenza, a fare attentati. I clan sono in fibrillazione perché si sono accorti che le azioni della magistratura, degli investigatori, li stanno mettendo sempre più in difficoltà. Nell’ultimo anno in Calabria non si contano più spari, minacce, auto infiammate e incendi dolosi come quello avvenuto alla ditta delle autolinee FEDERICO, la maggior parte degli attacchi è avvenuta nel territorio della Locride ma anche il resto della Calabria non è da meno. Anche al presidente della commissione regionale contro la ‘ndrangheta Arturo Bova è stata incendiata l’automobile. Insomma la situazione che si respira in Calabria non fa dormire tranquilli troppe persone, consapevoli che possa accadere di nuovo qualcosa da un momento all’altro.
E per questo oggi il Ministro Alfano dovrà tenere conto della grave situazione che vive la regione, come nel caso di Reggio Calabria e dei commissariati di provincia, dove si combatte in prima linea senza strutture e personale adeguati. Oppure le difficoltà di Vibo dove, per il commissariato di Serra San Bruno, si opera senza organico e mezzi, ed ancora la pericolosa condizione della Questura di Crotone, realizzata sopra un sito inquinato. Passando alla realtà di Cosenza dove l’età media dei poliziotti in servizio raggiunge i 50/51 anni, persino molto più alta di quella nazionale.
Così Brugnano, il segretario del Coisp, si è rivolto ad Alfano, affermando: “Il Ministro ascolti questi nostri appelli sapendo che i sindacati di polizia della nostra regione sono schierati dalla parte delle forze dell’ordine, ma anche da quella dei cittadini che devono sentire la presenza dello Stato sempre più forte. Ma un analogo appello lo rivolgiamo anche ai prefetti calabresi che troppe volte hanno negato persino l’evidenza, sostenere che in alcuni territori della nostra regione i problemi non fossero reali, salvo poi ritrovarsi, come nel caso di Catanzaro e Lamezia, in una vera e propria guerra contro la ‘ndrangheta”.
Carlotta Tomaselli
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