Dietro ogni notizia c’è una storia di sentimenti e dietro ogni lettore c’è una ipotetica speranza di trovare una risposta. L’interrogativo riguarda la scomparsa del giovane Alessandro Lucà e dove possa essere per non riuscire a creare un contatto con la famiglia.
Lo scenario si è spostato dal suo paese adottivo, Marina di Gioiosa, perché la sua ultima attendibile traccia è riconducibile alla Capitale. Successivamente, sull’onda della divulgazione delle sue immagini, sono arrivate delle segnalazioni di avvistamento sottoposte al dovuto vaglio.
Malgrado tutto questo movimento informativo nulla è cambiato per Claudio e Marcella, genitori amorevoli che hanno reso Alessandro un calabrese seppur nativo dell’Ucraina, un giovane circondato di amore e opportunità grazie all’ampia conoscenza su tutto il territorio di Marina di Gioiosa.

Ventisette anni, colori chiari, Alessandro manca da casa dal 9 agosto scorso. La sua è una storia di amore familiare, interrotto bruscamente nelle sue effusioni come quel telefono cellulare che non si è più acceso.
Non c’è una versione che possa consolare due genitori ma c’è la coscienza, attenta e scrupolosa, di un’utenza generica che può guardarsi attorno con spirito di osservazione e provare a riconoscere Alessandro tra la gente, tra i bisognosi o magari tra coloro che apparentemente non palesano la manifestazione di un trauma. Non è ancora ricostruibile cosa sia successo, quindi Alessandro potrebbe addirittura non esserne consapevole.

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