L’Autorità di Sistema Portuale dello Stretto, con Decreto 231 del 20/10/2023 ha affidato il servizio di pulizia dello specchio acqueo del porto di Reggio Calabria per un periodo di un anno ad un Raggruppamento Temporaneo di Imprese, composto da Love Boat S.r.l. (mandataria), Cappelletti Servizi Ambientali S.r.l. (mandante) e Mare Pulito S.r.l. (mandante).

Il servizio verrà consegnato il 31 ottobre e sarà avviato a partire dal prossimo mese di novembre.

Prima dell’avvio della procedura di affidamento l’AdPS aveva commissionato la redazione di uno studio, affidato alla Società Neural S.r.l., startup innovativa specializzata in sostenibilità e trasferimento tecnologico composta da un gruppo di ricercatori e professori del Dipartimento di Ingegneria dell’Università degli Studi di Messina, volto a censire le buone pratiche attualmente in essere per la pulizia degli specchi acquei con un focus specifico sui porti della circoscrizione e sul porto di Reggio Calabria.

L’attività di pulizia si svolgerà attraverso l’impiego giornaliero, in via sperimentale, di un drone acquatico per la raccolta dei rifiuti galleggianti di ogni forma e materiale (plastica, organico, carta, tessuto, gomma e contaminanti), e l’installazione di un sistema di controllo dello specchio acqueo in remoto mediante telecamere, e relativo software, per controllare l’ingresso di rifiuti nello specchio acqueo e la loro presenza in superficie.

L’impiego del drone permetterà di raggiungere facilmente tutte le zone del porto. Attesa la peculiarità del servizio è in corso un confronto con gli uffici della Capitaneria di Porto per coordinarne al massimo l’esercizio in relazione ai movimenti delle unità di linea. Il drone è dotato di tecnologia LIDAR (LIght Detection And Ranging) per evitare ostacoli fino a 30 metri, videocamere frontale integrata con raggio di 300 metri, dispone di una autonomia di 6 ore corrispondente ad una distanza percorsa di 12 km, ed ha una capacità di carico di 160 litri per una capacità di raccolta pari a 60 kg di rifiuti per volta. Il drone sarà inoltre dotato di sensori per la qualità dell’acqua, che permetteranno di monitorare lo stato di salubrità delle acque portuali.

Per lo svolgimento del servizio è previsto l’utilizzo di una piccola imbarcazione, regolarmente iscritta nel registro delle navi minori e galleggianti e certificata a norma di legge, per l’ispezione dello specchio acqueo e per l’impiego combinato, all’occorrenza, di panne e tappeti in schiuma di poliuretano a celle aperte che permetteranno il recupero degli idrocarburi quasi puri e che, dopo essere stati rimossi dalla superficie dello specchio acqueo, grazie ad un processo di strizzatura potranno essere riutilizzate oltre 200 volte.

L’RTI dispone, infine, di ulteriori mezzi nautici per la raccolta dei rifiuti di tipo tradizionale, da impiegare in caso di necessità.

Il servizio permetterà di valutare sul campo soluzioni innovative e poco impattanti da un punto di vista ambientale attesa la riduzione del mezzo nautico tradizionale e le conseguenti emissioni. Per il futuro, considerato l’avvio dei lavori di elettrificazione delle banchine potrà essere preso in considerazione anche l’impiego di battelli elettrici (cd. E-Pelikan).

Se la sperimentazione del drone darà i risultati attesi si verificherà la possibilità di attivare questa modalità di pulizia anche agli altri porti del Sistema e ciò per aumentare l’efficacia degli interventi a tutela della continuità dei servizi di collegamento con i mezzi veloci che, più degli altri mezzi navali, risentono della presenza di rifiuti, anche di piccole dimensioni, provenienti dal mare aperto e trasportati in porto dalle correnti.

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