Deserti tour 2024 di Piero Pelù. Parte di questo giro di concerti era stato già previsto per l’anno scorso, e poi rimandato a causa dello shock acustico che aveva subìto il rocker fiorentino.
Ora finalmente è arrivato il momento di tornare sul palco e ricevere l’abbraccio dei fan, che hanno pazientemente aspettato il ritorno di uno dei più carismatici animali da palcoscenico che abbiamo in Italia.
La band è un power trio, formato da Amudi Safa alla chitarra, Luca Martelli “mitraglia” alla batteria e Max Gelsi “Sigel” al basso.
Pelù, co-fondatore dei leggendari Litfiba, ha alle spalle una carriera straordinaria che abbraccia oltre quattro decenni. Il gruppo, fondato nel 1980, ha prodotto 14 dischi in studio ed è stato attivo fino al 1999, per poi riunirsi nel 2009.
Oltre ai nuovi brani c’è anche una novità “visiva”: per proteggere le orecchie dai volumi eccessivi, infatti, Pelù è costretto ad indossare delle cuffie antirumore, che toglie solamente per cantare le poche canzoni in scaletta dal ritmo meno frenetico. Già, frenetico, perchè questo live è una bordata di rock, dove anche i brani più vecchi vengono riarrangiati in chiave “estrema” (come da vecchio titolo del tour, rinviato, del 2023), tra cui una versione tiratissima di Cangaceiro, uno dei cinque brani dei Litfiba in scaletta, insieme a Fata Morgana, Probito, l’immancabile finale con El diablo, ma soprattutto Cuore di vetro, che non veniva eseguita dal vivo da una quindicina d’anni.
Due ore di musica senza soste e senza bis, con Piero decisamente in forma e contento di tornare di nuovo su un palco davanti al proprio pubblico. I brani del nuovo album, poi, non sfigurano accanto a quelli del resto della produzione solista, e si integrano bene anche col repertorio storico dei Litfiba.
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